Riassunto analitico
Il DM2 è una patologia cronica in aumento in età avanzata e necessita di assistenza socio-sanitaria a lungo termine, per le numerose complicanze correlate. La diffusione dipende da stile di vita scorretto e invecchiamento della popolazione, tanto che l'OMS prevede che nel 2030 saranno circa 438 milioni le persone affette, con un picco di incidenza oltre i 75 anni. E' destinato a diventare la causa maggiore di disabilità, morbilità e mortalità nei prossimi vent'anni.Importante effettuare una prevenzione primaria e secondaria. I requisiti per la diagnosi sono stati definiti dall'OMS e dall'ADA che ha anche suddiviso tipi di diabete in base aeziologia e il più frequente è DM2 per insulino-resistenza e alterata secrezione insulinica. Lo precede il pre-diabete fattore di rischio per DM2 e malattie cardiovascolari come la Sindrome Metabolica.E' una patologia multifattoriale con componente genetica predisponente e ambientale precipitante. I fattori di rischio: età avanzata, sovrappeso, inattività fisica, familiarità, ipertensione arteriosa, basso HDL, elevati TG e malattie cardiovascolari. Negli ultra 65enni per instabilità glicemica e iperglicemia postprandiale è un ulteriore fattore di rischio cardiovascolare. L'iperglicemia viene considerata normale in età avanzata ma il diabete accelera invecchiamento per glicosilazione, glicotossicità e lipotossicità. Nell'anziano è difficile da individuare per assenza di sintomatologia tipica. Il sovrappeso è meno frequente, le patologie cardiovascolari più frequenti spesso oligo o asintomatiche per neuropatia autonomica, la mortalità aumentata, si aggravano patologie concomitanti e sindromi geriatriche. Per ottenere un migliore controllo del DM2 è necessario che sia adeguatamente diagnosticato insieme alle comorbilità, per ridurre mortalità specie cardiovascolare. Con la prova dell'ipotensione ortostatica e della variabilità della frequenza cardiaca e l'anamnesi patologica e farmacologica, abbiamo inquadrato il rischio cardiovascolare e il grado di fragilità del paziente anziano diabetico.Nel nostro studio sono stati considerati i parametri vitali e metabolici raccolti con indagine anamnestica ed esame obiettivo (peso, BMI, circonferenza vita e fianchi e loro rapporto, PAS, PAD, FC, FR). Eseguita l'anamnesi farmacologica, patologica remota e la prova dell'ipotensione ortostatica. Per indagare la neuropatia autonomica a livello cardiaco si è usato ECG valutando l'HRV. La popolazione analizzata nel nostro studio comprende 1423 pazienti di età media 76,98 anni pazienti afferenti all'Ambulatorio di Cardiogeriatria del NOCSAE di Baggiovara. Suddivisi 2 gruppi con e senza DM2.I diabetici hanno un maggior numero di patologie, assumono un numero di farmaci maggiore (p=0,000) e sono a maggiore rischio di ipotensione ortostatica, infarto del miocardio silente e aritmie, più colpiti i maschi e l'età media è leggermente inferiore. Cardiopatia ischemica (p=0,0001), Morbo di Parkinson (p=0,013) e ipertensione (p=0,000) sono le patologie concomitanti più diffuse nei pazienti diabetici. Hanno una ridotta variabilità della FC, la PAD sia in clino (p=0,020) che in ortostatismo al 1°(p=0,001) e al 3° (p=0,004) minuto è inferiore che nei non diabetici.Importante indagare DM2 nei soggetti a rischio, iniziare trattamento efficace ed evitare l'aggravarsi di complicanze. Adeguato controllo della glicemia e dei fattori di rischio cardiovascolare servono per ridurlo. Stratificare in base a tale rischio, come nel Framingham Heart Study e considerare il Choosing Wisely, garantisce una buona qualità di vita.
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