Riassunto analitico
Il presente lavoro di tesi per la Laurea Specialistica in Scienze e Tecnologie Geologiche, è stato realizzato a seguito del progetto di Corsini et Al. del 2017 “Analisi e modellazione numerica di stabilità di frana finalizzata alla definizione di interventi di consolidamento”, allo scopo di valutare le analisi di stabilità a seguito degli interventi di sistemazione morfologica del versante. La frana di Sassi Neri, è situata nei pressi del comune di Farini, in provincia di Piacenza, nel bacino del torrente Nure. L’area in studio presenta fenomeni di instabilità noti sin dagli anni 50’, con diverse riattivazioni; tra cui le più importanti risalgono agli ultimi 40 anni; in particolare 1986, 1991, 2013 e nel mese di Maggio 2018. Il continuo evolversi della frana ha portato a delineare diverse problematiche sia da un punto di vista naturale che antropico, con il progressivo danneggiamento della Strada Provinciale 57 (zona alta della frana) e della Strada Comunale Farini- Crocelobecchia (al piede della frana). Inoltre tra i vari scenari di rischio è anche presente un rischio indiretto per l’abitato di Farini; dove il persistere di movimenti lenti in atto o di potenziali colate superficiali, che giungono a valle, possono portare ad una riattivazione intensa al piede tale da causare lo sbarramento della sezione idraulica (Corsini et al., 2017). Le suddette problematiche hanno messo in evidenza la necessità di operare nel breve termine sull’area. I lavori iniziati a fine Luglio 2018, hanno portato ad un rimodellamento delle diverse zone del versante, con una sistemazione morfologica e riprofilatura. In particolare, nella zona di transito è stato realizzato un sistema di palificate, con lo scopo di rallentare fenomeni di colata, lasciando al tempo stesso la possibilità di uno “sfogo” più lento, tramite il transito della componente più liquida ed evitare così un sovraccarico al piede che potrebbe riattivarsi, causando un restringimento della sezione del Torrente Nure. Infine per poter ovviare al problema acqua all’interno del corpo di frana, sono stati realizzati nuovi fossi superficiali lungo tutto il versante e ripristinate le canalizzazioni idrauliche in Finsider realizzate nel 1992. Questo lavoro di tesi ha comportato attività di campo, seguendo l’avanzamento del cantiere e, una volta terminati i diversi interventi, sono stati rilevati tre profili nella zona di coronamento(zona 3 e 4 della frana), ritenuta la più instabile, sui cui sono state effettuate le analisi di stabilità. Le analisi di stabilità sono state eseguite utilizzando due software: SSAP 2010 e SLIDE2. In particolare, date le evidenze di movimento della frana nel 2015 (dai dati GPS e inclinometrici) il versante è stato considerato in condizioni di rottura (FS<1). Pertanto note le superfici topografiche dei tre profili nel 2015 e le caratteristiche geotecniche ricavate in precedenza dalle prove di laboratorio, tramite un’analisi a ritroso con il metodo “trial and error”, è stato possibile determinare i nuovi parametri geotecnici mobilizzati. Tali valori si riferiscono alle condizioni statiche con la falda al p.c.. I nuovi parametri geotecnici sono stati successivamente applicati tramite il metodo all’equilibrio limite in condizioni sismiche pseudostatiche sui profili 2015 e in condizioni statiche e sismiche pseudostatiche sui medesimi profili nel 2018 in condizioni post intervento, permettendo così un confronto dei risultati.
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