Riassunto analitico
“Emigrazione e lavoro: Italiani in Germania”. È questo il titolo della tesi ed è questo che permette di capire quali sono i temi principali che verranno affrontati. L’Italia, infatti, è stata da sempre un paese di emigrazione, prima ancora di essere un paese di immigrazione, e questo è dovuto principalmente a questioni di necessità, legati alla mancanza di lavoro nel Paese e, di conseguenza, al ricongiungimento familiare nello Stato straniero. Oggi sono ancora tante le persone che emigrano, anche se la necessità di un posto di lavoro non è più l’unico push factor: in alcuni casi infatti, ciò che spinge ad andare in un’altra nazione è la voglia di fare nuove esperienze o quella di avere più soddisfazione nel mondo del lavoro in seguito agli studi svolti in Italia, che è ciò che accade soprattutto a molti giovani con un alto grado di istruzione. Proprio per questo, questa fase viene definita come Fuga di cervelli, perché si contrappone a quella degli anni ‘50, quando gli emigrati venivano definiti Gastarbeiter. È proprio da qui che parte questo lavoro finale, poiché è stato fatto un excursus storico sulle due fasi principali di emigrazione degli Italiani verso la Germania negli ultimi anni. La prima fase è infatti proprio quella dei Gastarbeiter, iniziata a partire dal secondo dopoguerra e in particolar modo dal 1955, anno dell’accordo bilaterale tra l’Italia e la Repubblica federale tedesca per il reclutamento di forza lavoro, che ha dato inizio a una fase di emigrazione definita “assistita”. Nel giro di pochi anni ci sono stati però degli sviluppi, poiché l’introduzione della libera circolazione per i cittadini della Comunità economica europea ha facilitato lo spostamento degli italiani verso la Germania, di cui vengono analizzate le caratteristiche principali. Dopo alcuni periodi di alti e bassi, l’Italia ha visto una nuova ondata di emigrazione consistente a partire soprattutto dal 2008, l’anno della crisi economica mondiale, che non ha mai smesso di diminuire e che vede l’espatrio anche di molti giovani laureati. Proprio per quest’ultima ragione, vengono analizzate in questo lavoro finale anche le attuali condizioni lavorative tedesche. E per capire ancora più da vicino le esperienze di chi è emigrato, è stato sottoposto un sondaggio a degli italiani che vivono in Germania, in cui vengono chieste le loro generali condizioni in rapporto al loro grado di istruzione, alla loro attuale occupazione e al loro rapporto con l’Italia. A questo vengono affiancate tre interviste a persone appartenenti a tre generazioni differenti che hanno deciso volontariamente di lasciare il nostro Paese.
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Abstract
“Emigration and work: Italians in Germany”: That’s the title of this work and it lets us understand the main issues covered.
Before being an immigration country, Italy has always been an emigration one. This is almost due to a matter of necessity, linked to the lack of jobs in the homeland and, consequently, to the family reunification in the destination country.
There are several people who emigrate still nowadays, even if the lack of employment opportunities is not the only push factor: new experiences and more satisfaction on the workplace are the decisions that make people go in another State, especially when they are high-educated young people.
Because of that, this emigration phase is called Brain Drain, because it is opposed to that one of the ‘50s, when the emigrants were called Gastarbeiter.
And this work starts from here, because an historical overview of the two main phases of emigration from Italy towards Germany was made in the first part of this work.
The first phase is indeed that one of the Gastarbeiter, which began in the second post-war period and particularly in 1955, that is to say when the bilateral recruitment agreement between Italy and the Federal Republic of Germany was signed. It let the assisted immigration begin.
Something changed when the free circulation of people within the European Economic Community was introduced, because it simplified the movement of Italian people towards the Federal Republic of Germany, whose main characteristics will be analysed.
In the following years, the waves of emigration were inconstant, with ups and downs, but a new substantial one started again after 2008, the year of the international economic crisis and it never stopped decreasing.
And it’s precisely for this reason that the current German working conditions were analysed in this work.
Finally, a survey was proposed to some Italians who live in Germany, in order to better understand their experiences abroad. Its main questions were about their level of education, their current job and their relationship with Italy.
Beyond this survey, three interviews were made to people of three different generations, who decided for themselves to leave our Country.
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