Riassunto analitico
Introduzione: L'adenocarcinoma prostatico è la neoplasia maligna più diagnosticata nell'individuo maschio adulto. La diagnosi viene effettuata mediante prelievi casuali TRUS-guidati, nell'ambito di mapping bioptici standard (12-18 prelievi) e/o biopsie di saturazione (> 20 prelievi). La tendenza di tali metodiche a sovra-diagnosticare tumori indolenti e sotto-diagnosticare tumori clinicamente significativi (GL ≥ 7) ha dato avvio alla ricerca di una nuova tecnica, caratterizzata dall'esecuzione di prelievi mirati con guida a fusione computerizzata ECO/MRI, in grado di migliorare l'accuratezza e il potere diagnostico bioptico. Materiali e Metodi: Tra giugno 2013 e gennaio 2016, 137 pazienti, di età compresa tra 49-78 anni (media 64,94 ± 6,67 DS) e con fattori di rischio per neoplasia (PSA elevato, pregresso ASAP e/o HGPIN, esame obiettivo sospetto, pregresso riscontro di microfocolaio tumorale), sono stati sottoposti a mpMRI prostatica [whole-body 1.5 T, protocollo d'esame dual coil, mezzo di contrasto Gd-DOTA (2 ml/kg ev.)] per la ricerca di eventuali aree sospette (catalogate con punteggio PI-RADSv2) nelle sequenze T2W, DWI e DCE. I pazienti con riscontro mpMRI positivo sono stati sottoposti a biopsia stereotassica transperineale con sistema BiopSee tra dicembre 2013 e gennaio 2016. Ogni area sospetta è stata campionata con 2-6 prelievi mirati, seguiti da contestuale biopsia di saturazione a 24 prelievi random sul restante parenchima ghiandolare. Tutti i prelievi eseguiti sono stati archiviati in reports a scopo documentativo. Le analisi statistiche sono state valutate con test chi quadro e con test esatto di Fisher; il livello scelto di significatività statistica è pari a 0.05. Risultati: I pazienti sottoposti a biopsia presentavano valori di PSA compresi tra 1,0-75,0 ng/ml (media 10,7 ng/ml ± 11,29 DS) e volume prostatico compreso tra 21,0-173,0 ml (media 66,9 ml ± 30,73 DS). Le aree refertate radiologicamente come sospette sono state 248. La overall detection rate è stata del 46% (58/126 pazienti). Per le sole lesioni PI-RADSv2 4-5 la detection rate è stata del 58% (43/74 lesioni). La detection rate per le forme a rischio intermedio-alto (GL ≥ 7) è stata del 24,14% (14/58 pazienti). Le lesioni sospette positive all'esame istologico sono state 54/248 (21,77%). La presenza di neoplasia tramite i prelievi target è stata riscontrata in 41/58 pazienti (70,69%). I tassi di up-grading e di down-grading per le biopsie target sono stati del 4,9% e 7,3%. Non sono state riscontrate complicanze post-operatorie di grado severo. Nessun paziente ha riportato febbre e/o urosepsi. Discussione e Conclusioni: La biopsia stereotassica ha mostrato incremento dell'overall detection rate, aumento delle diagnosi dei tumori clinicamente significativi, maggiore potere diagnostico per i pazienti in sorveglianza attiva e migliori indicazioni in ambito terapeutico. L'accesso bioptico transperineale si è dimostrato affidabile e sicuro. Sulla base dei risultati analizzati, la biopsia stereotassica transperineale potrebbe essere considerata il nuovo gold standard diagnostico per i pazienti con precedenti mapping prostatici negativi e con sospetto elevato di neoplasia.
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