Riassunto analitico
La tesi si compone di tre capitoli: il primo, partendo da esempi quali Charlie Ebdò ed il caso di Ai Weiwei, tratta della complicata questione sulla tutela della libertà dell’arte, e della più ampia libertà di manifestazione del pensiero, all’interno dell’ordinamento italiano ( con richiami alla situazione internazionale ed europea), analizzando l’evoluzione del concetto di buon costume, il rapporto tra arte-pensiero e sentimento religioso e la tutela del diritto alla satira, specialmente quella a sfondo religioso. Il primo capitolo si chiude con la “questione del vilipendio”: ultimo paragrafo nel quale si ricostruisce brevemente la storia del reato di vilipendio, fino alla sentenza della cassazione n. 41044 del 2015, e ci si chiede se sia possibile mantenere in vigore, in un sistema penale basato sul fatto, reati per le offese ad un sentimento. Il secondo capitolo ricostruisce la storia giuridica della censura in Italia, comparandola con la situazione attuale a livello europeo, e tratta del rapporto tra arte ed osceno: in questo caso l’accezione più corretta del concetto di osceno è quella di blasfemia in rapporto alla tutela del sentimento religioso. Nel terzo ed ultimo capitolo viene fatta una ampia e puntuale esemplificazione di casi di censura cinematografica: vengono infatti citati e presi in considerazione i processi ed i provvedimenti che molte pellicole del cinema italiano ed estero hanno dovuto subire in Italia nel corso della storia. In questa ultima parte particolare attenzione hanno il processo Pasolini, il processo al film “ultimo tango a Parigi” ed il recente caso del film “ Totò che visse due volte”.
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