Riassunto analitico
L’immagine che si ha dell’infermieristica non sempre ha una connotazione positiva dal momento che questa professione è circondata da numerosi stereotipi presenti in numerose realtà, è utile aprirsi ad altri linguaggi e discipline che aiutino a capire quali siano gli stereotipi che più frequentemente si collegano alla figura dell’infermiere e in quale misura il grande schermo, che gioca un ruolo incisivo sull’immagine delle professioni, abbia contribuito a dare dell’infermiere un’immagine ricca di luoghi comuni e non realistica. L’obiettivo di questo studio è indagare quali sono pattern di comportamento relativi a come gli infermieri sono rappresentati nella cinematografia internazionale e italiana dal 1950 al 2018. La domanda intende una metodologia di tipo etnografico. In particolare, si è scelto il metodo della etnografia focalizzata. L'analisi dei dati, in etnografia, non ha luogo dopo il completamento della raccolta dati, ma in concomitanza, seguendo un processo ricorsivo e ripetuto di analisi. L'analisi etnografica ha prodotto sette diversi "Nuclei tematici" che descrivono il modo in cui gli infermieri vengono rappresentati nella cinematografia. I nuclei tematici sono metaforici e possono essere visti come approcci o atteggiamenti sociali. I sette nuclei tematici identificati sono: comportamenti subordinati, comportamenti legati a regole religiose, comportamenti seduttivi, comportamenti de professionalizzanti, comportamenti ritenuti professionali, comportamenti di autorevolezza, comportamenti di umanità. L'impatto dell'immagine mediatica dell'assistenza infermieristica è profondo, ho dimostrato che le rappresentazioni dei media degli infermieri haavuto un influsso sul modo in cui gli infermieri (e i potenziali infermieri) percepivano se stessi e su come sentivano di essere percepiti dal pubblico in generale. La presente identità infermieristica è il prodotto di uno sviluppo professionale che riesamina aspetti e contenuti profondi: vi è un essere e un agire professionale, associati con l’importanza del prendersi cura, che si realizza nel ritrovo con la persona e la sua necessità di assistenza.
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Abstract
The image one has of nursing does not always have a positive connotation since this profession is surrounded by numerous stereotypes present in numerous realities, it is useful to open up to other languages and disciplines that help to understand which are the stereotypes that are most frequently they link to the figure of the nurse and to what extent the big screen, which plays an incisive role on the image of the professions, has contributed to giving the nurse an image full of commonplace and unrealistic. The aim of this study is to investigate what behavior patterns are related to how nurses are represented in international and Italian cinematography from 1950 to 2018. The question is intended for an ethnographic methodology. In particular, the method of focused ethnography was chosen. Ethnographic data analysis does not take place after the completion of data collection, but concurrently, following a recursive and repeated process of analysis. Ethnographic analysis produced seven different "Thematic Nuclei" which describe the way nurses are represented in cinematography. The thematic nuclei are metaphorical and can be seen as social approaches or attitudes. The seven thematic groups identified are: subordinate behaviors, behaviors related to religious rules, seductive behaviors, de-professionalizing behaviors, behaviors deemed professional, behaviors of authority, behaviors of humanity. The impact of the media image of nursing care is profound, I have shown that nurses' media representations had an influence on how nurses (and potential nurses) perceived themselves and how they felt they were perceived by the public in general.
This nursing identity is the product of professional development that reviews profound aspects and contents: there is a professional being and action, associated with the importance of taking care, which is achieved in meeting with the person and his need for assistance .
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