Riassunto analitico
L’obiettivo dell’elaborato è quello di svolgere un’analisi comparativa riguardante tre romanzi di altrettanti autori libanesi contemporanei, attualmente in diaspora a causa della guerra civile (1975-1990). Le opere prese in analisi sono: Les Désorientés (2012) di Amin Maalouf, An Unnecessary Woman (2014) di Rabih Alameddine e Cet Amour (2020) di Yasmine Khlat. La tesi mira a dimostrare, attraverso l’analisi testuale, come i tre autori diano particolare importanza alle conseguenze psicologiche che la guerra e la migrazione producono nei sopravvissuti, che sono spesso accomunati da un rapporto di amore-odio nei confronti del paese d’origine, da un sentimento di inadeguatezza e di disorientamento rispetto alla realtà in cui vivono, e spesso da un forte senso di colpa nei confronti di coloro che sono rimasti in Libano e che quindi hanno dovuto affrontare direttamente la tragedia della guerra. Dall’analisi effettuata, emerge come l’obiettivo finale di Maalouf, Alameddine e Khlat sia quello di dare una nuova speranza e una nuova ragione di vivere a coloro che hanno vissuto l’esperienza traumatica del conflitto. Se da un lato la riscoperta e la coltivazione della dimensione culturale riveste in questi romanzi un ruolo fondamentale per comprendere le ragioni che hanno condotto alla frantumazione del modello di pacifica convivenza tra comunità culturali, etniche e religiose diverse che aveva caratterizzato la realtà libanese, dall’altro essa costituisce un elemento di riconciliazione personale per i protagonisti di tutti i romanzi presi in esame, sebbene la cultura, l’arte e la bellezza si rivelino insufficienti a condurre ciascuno di questi personaggi a una vera e propria rinascita interiore. Infatti, tanto Maalouf, quanto Khlat e Alameddine giungono in queste opere alla medesima conclusione, ossia che l’unica via di salvezza per tutti risiede nella capacità e nel coraggio di guardare all’Altro, non come al “nemico”, ma come un essere umano, con le sue fragilità e le sue ferite. Solo questa disponibilità – suggeriscono gli autori di Les Désorientés, Cet Amour e An Unnecessary Woman, apre veramente all’incontro con l’Altro, rendendo così possibile un’esistenza piena e un futuro di pace.
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Abstract
The purpose of this dissertation is to make a comparative analysis concerning three novels by three contemporary Lebanese authors, who had to quit Lebanon because of the civil war (1975-1990). We will focus particularly on Les Désorientés (2012) by Amin Maalouf, An Unnecessary Woman (2014) by Rabih Alameddine and Cet Amour (2020) by Yasmine Khlat. First, we will show how the three authors lay a particular emphasis on the psychological consequences that war and migration cause on survivors, who share an ambivalent relationship with the home country, a feeling of inadequacy and disorientation and a sense of guilt towards those who stayed in Lebanon witnessing the war personally. The analysis points out that the goal of Maalouf, Alameddine and Khlat is to give a new hope and a new reason to live to those who have endured such traumatic events. The exploration of the cultural dimension has a central role in the novels. On the one hand, it allows us to understand the reasons that led to the fragmentation of the Lebanese society, built upon the peaceful coexistence among different cultural, ethnic and religious communities. On the other hand, it allows all the protagonists to be reconciled with themselves, even if, at the end of the novels, culture, art and beauty turn out to be insufficient to reach the true inner peace. In this respect, Maalouf, Khlat and Alameddine come to the same conclusion: the only way of salvation resides in the ability and in the bravery of seeing the Other not as an “enemy” but as a human being, with all his weaknesses and wounds. This willingness will help individuals to open up to others, thereby making a fulfilling life and a future of peace possible.
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