Riassunto analitico
L’esposizione a radiazione solare (RS) è responsabile di numerosi effetti avversi a carico di vari organi bersaglio, tuttavia l’occhio e la cute possono essere considerati i target più frequentemente coinvolti, sia per esposizioni acute che per esposizioni a lungo termine. Tra i principali effetti avversi cronici per la cute si ricordano i tumori cutanei non-melanomatosi (TCNM) e il melanoma maligno; considerando l’occhio, tra i principali effetti avversi a lungo termine abbiamo la cataratta corticale e, inoltre, un crescente numero di evidenze scientifiche dimostra una associazione tra esposizione cronica a RS e Degenerazione Maculare (DM). Ciononostante, le conoscenze scientifiche attuali, ad esempio su vari aspetti della relazione tra esposizione cumulativa a RS e sviluppo degli effetti avversi, sul ruolo di specifici fattori di rischio legati all’esposizione nell’induzione delle patologie, e sull’efficacia delle misure preventive nella riduzione del danno cronico da RS, presentano varie limitazioni. Uno dei limiti principali negli studi scientifici è la mancanza di metodi adeguati per la stima dell’esposizione a lungo termine a RS, che considerino i numerosi fattori che influenzano l’esposizione cumulativa, sia individuali che ambientali; tra questi rientra l’esecuzione di attività lavorative all’aperto, che attualmente riguarda circa 14.5 milioni di lavoratori in Europa. L’obiettivo delle ricerche presentate in questa tesi è lo sviluppo di un metodo per la valutazione dell’esposizione a lungo termine a RS, che consideri i principali fattori in grado di influenzare l’esposizione, occupazionali e non, per pervenire ad una stima comprensiva dell’esposizione nel corso della vita. A questo scopo è stato elaborato un questionario strutturato originale, in grado di stimare la durata e i principali determinanti dell’esposizione a RS, sia durante il lavoro che nel tempo libero. Il metodo è inoltre progettato per prevedere un’integrazione con dati oggettivi di esposizione, sia individuali che ambientali. E’ stato infatti elaborato un algoritmo per il calcolo di un indice di esposizione complessiva. Tale algoritmo consentirà la stima della dose cumulativa ricevuta dagli specifici organi bersaglio, valutando fattori usualmente non considerati in modo adeguato, quali le posture lavorative adottate prevalentemente, la riflettanza delle superfici nelle aree di lavoro e l’utilizzo di dispositivi di protezione (p.e. specifici copricapo e occhiali protettivi con adeguati filtri UV). Il questionario elaborato, dopo una prima fase di test, è stato applicato in due studi sperimentali. Il primo studio è stato condotto in un campione di pazienti affetti da TCNM, ed ha dimostrato che la prevalenza delle lesioni cutanee localizzate nelle aree maggiormente esposte, quali il viso, era più elevata nei lavoratori outdoor rispetto a quelli indoor (p <0.01). Inoltre, lavorare in posizione “piegata in avanti” si associava positivamente con la presenza di un maggior numero di lesioni nelle aree più esposte, quali il capo (p <0.05); ed infine, lavorare all’ombra è risultato associato ad una riduzione del numero di lesioni in regioni corporee specifiche, quali le spalle e il collo (p <0.05). Considerando l'esposizione non-occupazionale, i risultati hanno confermato il ruolo dell'utilizzo di lampade UV abbronzanti e dell'esposizione durante i periodi di vacanza, specie nelle ore centrali della giornata. Il secondo studio era invece volto a valutare l’associazione tra esposizione a lungo termine a RS e Degenerazione Maculare in lavoratori appartenenti a diverse categorie occupazionali: i risultati ottenuti supportano l’ipotesi di un’associazione positiva all'analisi multivariata, considerando il ruolo di fattori di rischio noti quali fumo e età.
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Abstract
Solar Radiation (SR) exposure can induce various adverse health effects in different organs, but the skin and the eye can be considered the main target organs both in case of acute and long-term exposure. Non-melanoma skin cancers (NMSCs) and malignant melanoma are the main long-term adverse skin effects while in the eye cortical cataract and, according to an increasing body of evidence, also macular degeneration (MD) may be induced. Nevertheless, current knowledge on various aspects, as the relation between cumulative exposure and effects, on the specific risk factors and on the effectiveness of the preventive measures, has various limitations. One of the main problems in studies is the lack of adequate methods for estimating long-term SR exposure, a particularly difficult task considering that SR exposure is influenced by various environmental and individual factors, including occupation (14.5 million of workers are exposed to SR in Europe). This heavily limits the possibility to estimate the relation with cumulative damage in the target body units and the effectiveness of preventive measures introduced.
The aim of my research is the development of a method for the assessment of long-term occupational and non-occupational SR exposure, for a comprehensive estimate of the whole-life cumulative exposure. A structured original questionnaire (Solar Radiation Exposure - Evaluation Questionnaire: SoREx-EQ) has been developed, estimating the duration and the main determinants of the SR exposure both during work and leisure activities. The method is also aimed to be integrated with objective individual and environmental measurements. Accordingly, an algorithm for the calculation of an exposure index has been elaborated, enabling the estimate of the cumulative dose to specific target body units, taking into account factors scarcely considered until now as the working postures adopted, the reflectance of surrounding surfaces and the use of protective equipment (e.g. specific headgears and safety glasses with UV filters).
The questionnaire developed was preliminarily tested in a group of subjects, and applied in two different experimental studies. The former, in a group of patients with NMSCs, showed an increased prevalence of skin lesions in most exposed body areas in outdoor vs. indoor workers (p <0.01). Moreover, working in a “bent over” position was positively associated with the presence of lesions on most exposed areas as the head (p <0.05), while working in shady areas was associated with a decrease in the number of skin lesions in areas as shoulders and neck (p <0.05). Considering non occupational exposure, the results confirmed the increased risk related to UV sunbeds and vacation exposure, in particular in the central hours of the day.
The second study was aimed to evaluate the association between long-term SR exposure and macular degeneration (MD) in individuals engaged in different occupational activities: the results support the hypothesis of a positive association at multivariate analysis, taking into account the role of smoke and age.
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