Riassunto analitico
Negli ultimi vent'anni si è sviluppata una letteratura piuttosto ampia su come i videogames presentino grandi potenzialità educative, prima tra tutte migliorare o sviluppare abilità cognitive trasversali; con ciò non si vuole però sostenere che i bambini dovrebbero videogiocare di più, quanto piuttosto sottolineare l’opportunità di un’educazione dei giovani a un uso critico e consapevole del media, e la video game education (o educazione ai videogiochi) risponde bene a tale esigenza. Essa associa la pratica videoludica con un’attività di riflessione e pensiero metacognitivo su quanto sperimentato durante il gioco, indispensabili per l’effettivo miglioramento o sviluppo di quelle abilità richieste dai videogiochi. Inoltre, e forse soprattutto, questo lavoro ha il vantaggio di promuovere il transfer di tali abilità ad altri ambiti del sapere. Questo lavoro documenta un percorso didattico di media education ai videogiochi, ossia di educazione alla loro fruizione, sviluppato con tredici studenti scelti tra due sezioni parallele di classe quarta primaria; l’obiettivo era il raggiungimento di una atteggiamento critico e di una maggiore autoconsapevolezza della propria esperienza di videogiocatore. A questo obiettivo, gli studenti ci sono arrivati attraverso un percorso di esplicitazione delle loro modalità di fruizione, di ragionamento e autoriflessione sulle abilità richieste durante il gioco ed emozioni che accompagnano tale momento. I risultati ottenuti permettono di sostenere che interventi di questo tipo producono miglioramenti nell'atteggiamento dei bambini nei confronti del media, visibili attraverso il raggiungimento di una consapevolezza delle loro abitudini connesse all’universo videoludico.
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