Riassunto analitico
Il seguente elaborato concentrerà la propria attenzione su una particolare innovazione di prodotto che trae origine da un Traditional Food Product (TFP) emiliano. Tale innovazione deriva da una visione manageriale di un’azienda PMI italiana che ha avviato un processo di New Product Development (NPD) per lo sviluppo della concept idea del nuovo prodotto. Tale concept si distacca di molto dal prodotto originario, in quanto nella ristrutturazione dello stesso si è scelto di variare la materia prima di base, la ricetta, il momento di consumo e le probabili varianti di prodotto. Pertanto n’è comportata un’innovazione di prodotto non presente sul mercato nella fattispecie ideata dal management aziendale. Di conseguenza l’azienda ha sentito l’esigenza di anticipare la fase di prototipazione e di test sul mercato del prodotto, rispetto agli step esplicati dal modello di Arthur D. Little, Inc. (ADL). Il perché di tale scelta risiede nelle logica di una PMI, in quanto date le sue dimensioni, necessita di una risposta celere da un test di mercato. Inoltre, si può avanzare l’idea che l’azienda abbia adottato una logica di user oriented innovation che funge da supporto all’area Ricerca e Sviluppo, al fine di plasmare il prodotto sulla base dei bisogni latenti e/o manifesti degli utenti/partecipanti al test. Quindi, tale analisi si concentrerà per comprendere qual è la percezione e la propensione del panel dei consumatori coinvolti verso il prototipo di prodotto sviluppato, preannunciando ove possibile le esigenze che esso può soddisfare. Tale analisi si susseguirà in due fasi: qualitativa, attraverso l’uso del focus group, e quantitativa, grazie ad un questionario quantitativo sviluppato sulla base dell’output della fase qualitativa. A supporto della metodologie appena descritta, si è effettuato un vaglio dei principali dieci metodi utilizzati per lo sviluppo di nuovi prodotti, in fasi iniziali di NPD. Concludendo, i risultati attesi saranno di duplice finalità. In primis, si forniranno all’azienda delle implicazioni manageriali utili per le future decisioni strategiche riguardanti il prodotto. Parallelamente, il caso aziendale di sviluppo di un’innovazione di un TFP potrebbe supportare la letteratura di riferimento. Vale a dire che secondo la teoria di Guerrero, et al. (2009) il miglioramento del prodotto in termini di benefici tangibili e rilevanti, senza che questi ne alterino la peculiarità dello stesso, favorirà l’approvazione del TFP. Mentre tale elaborato ha ad oggetto un prodotto che è sensibilmente diverso dal suo originario e ciò potrebbe incidere negativamente sul suo grado di accettazione, da parte dei consumatori. Quindi, la seconda finalità sarà quella di supportare o smentire tale teoria, a patto che vi sia un nesso di casualità tra il grado di accettazione e la storia del TFP.
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