Riassunto analitico
Questo lavoro nasce con l'idea di dimostrare che nel loro processo di comunicazione, sia interna che esterna, i teatri adottano strategie linguistiche simili a quelle di organizzazioni aziendali specializzate in altri settori. Punto di partenza che ha reso possibile fare tale constatazione è stata la creazione di un corpus di Report Annuali di teatri situati in paesi anglofoni. Tali teatri sono: l’Abbey Theatre (Dublino), l’Apollo Theater (New York), il Barbican Centre (Londra), la Brooklyn Academy of Music (New York), l’Empire Theatre (Toowomba), la Massey Hall & Roy Thomson Hall (Toronto), il National Arts Centre (Ottawa), il Pittsburgh Ballet Theatre (Pittsburgh), il Royal Opera House (Londra), il Sydney Opera House (Sydney), e il Theatre Royal (Hobart). Nel corso della tesi, oltre ad alcuni riferimenti allo sviluppo dell’arte teatrale e dei suoi maggiori campi di espressione – prosa, opera e balletto – sono presentati quelli che sono gli elementi base dei Report Annuali in generale, e sono state condotte due analisi. Una principale, di tipo linguistico, e una secondaria di tipo visivo, resa necessaria data la forte rilevanza che la componente visiva presenta in un contesto artistico come quello teatrale. Inoltre, un focus particolare è stato posto sia sul pubblico, che sugli stakeholders, che rappresentano gli attori sociali principali dell’organizzazione generale dei teatri. Attraverso l’identificazione di quelle che sono le pratiche sociali più diffuse in ambito organizzativo, si è cercato di delineare un profilo generale di tali attori sociali. Altro concetto chiave della tesi è quello dell’intersecarsi di due valori fondamentali: il valore artistico e quello finanziario. Entrambi, infatti, meritano lo stesso grado di attenzione da parte dei teatri, come mostrato nei Report Annuali del corpus; ciò ha evidenziato come, oggigiorno, queste organizzazioni non si limitino soltanto a creare un’offerta artistica eccellente, ma si dedichino anche alla creazione di un prodotto che possa garantire un riscontro finanziario adeguato alla qualità dell’arte che presentano sui loro palcoscenici.
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Abstract
This work is based on the assumption that, in both their external and internal communicative processes, theatres employ linguistic strategies close to those employed by business organisations in general. The starting point that made this assumption possible was the creation of a corpus of Annual Reports issued by theatres located in Anglophone countries.
These theatres are: Abbey Theatre (Dublin), Apollo Theater (New York), Barbican Centre (London), Brooklyn Academy of Music (New York), Empire Theatre (Toowomba), Massey Hall & Roy Thomson Hall (Toronto), National Arts Centre (Ottawa), Pittsburgh Ballet Theatre (Pittsburgh), Royal Opera House (London), Sydney Opera House (Sydney), and Theatre Royal (Hobart).
In addition to some references to the development of theatrical arts and their key fields of expression – namely prose, opera, and ballet – the study has introduced the basic elements of Annual Reports in general, as well as it has included the carrying out two different analyses. A main linguistic one, and a secondary one, visual, driven by the strong relevance that visual components present in an artistic context such as the theatrical one.
Furthermore, emphasis has been put on both the audience and the stakeholders, who constitute the main social actors of the overall theatrical organisation. By defining what the most widespread social activities in the organizational sector are, an attempt was made to outline the general profile of these social actors.
Another benchmark of this thesis is the intertwinement of two core values: the artistic and the financial one. To both, in fact, theatres reserve the same degree of attention, as shown in the corpus of Annual Reports analysed. In a broad sense, this step of analysis has shown how, nowadays, these organisations do not only aim at artistic excellence, but are also committed to the creation of a product that can provide a financial profit as much balanced as possible with the quality of the arts that, as theatres, they bring on their stages.
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