Riassunto analitico
BACKGROUND : I Sistemi Sanitari tendono sempre di più a prediligere una “sanità d’iniziativa” caratterizzata dalla partecipazione attiva del paziente ,che smette di essere un fruitore passivo delle cure e con il suo peculiare bisogno di salute viene posto al centro dell’intero processo di cura. Questo comporta la creazione di percorsi assistenziali ad hoc per ogni paziente e in ogni settore di cura. Tale rivoluzione, che da alcuni anni a questa parte sta interessando i Sistemi Sanitari, ha interessato anche l’ostetricia. In particolare si è cercato di de-medicalizzare il più possibile l’evento nascita e recuperarne la naturalità, conferendo maggiore autonomia all’ostetrica che è la figura professionale deputata alla gestione autonoma della gravidanza fisiologica . A questo scopo sono nati in varie parti d’Italia modelli integrati per l’assistenza ostetrica alla gravidanza. Anche i servizi territoriali di Reggio Emilia nel triennio 2006-2008 hanno introdotto questo modello a gestione integrata della gravidanza fisiologica che, a partire dal 2009, è diventato operativo a tutti gli effetti, introducendo numerosi cambiamenti . METODO: L’analisi ha preso in considerazione le gravidanze seguite negli ultimi otto anni presso tutti i consultori del distretto di Reggio Emilia a partire dal 2006 , anno in cui questo modello integrato di assistenza è stato progettato, fino al 2014 .In questo ambito sono stati oggetto di studio alcune variabili quali la nazionalità materna, la tipologia di gravidanza e la sua evoluzione. OBIETTIVI : Il presente elaborato ha lo scopo di analizzare a fondo il modello assistenziale alla gravidanza fisiologica in uso presso i Servizi Territoriali di Reggio Emilia per poterne seguire l’evoluzione nel corso negli anni, i cambiamenti avvenuti e proporre eventuali miglioramenti qualora ci fossero aspetti del modello che necessitino di modifiche e miglioramenti. CONCLUSIONI: Il modello assistenziale alla gravidanza fisiologica in uso presso i servizi consultoriali di Reggio Emilia costituisce il primo passo verso la “sanità di iniziativa” che costituisce l’obiettivo principale a cui tutti i Sistemi Sanitari dovrebbero tendere al giorno d’oggi . Tuttavia, pur avendo introdotto numerosi cambiamenti positivi nell’ambito dell’assistenza ostetrica, questo modello assistenziale necessita di alcuni miglioramenti soprattutto in alcuni aspetti . Si tratta infatti di un modello troppo rigido nei criteri di selezione per la gravidanza sia fisiologica che patologica . Inoltre si tende ancora a limitare l’autonomia ostetrica anche nel campo della fisiologia e a non tutte le donne viene garantita la continuità delle cure. Sarebbe auspicabile lavorare maggiormente su questi aspetti, prendendo spunto da altri modelli assistenziali come quello proposto da Area Vasta Emilia Nord ( AVEN) , meno rigidi e centrati sulla persona e sul suo specifico bisogno assistenziale.Un altro aspetto importante su cui è necessario lavorare è l’adeguamento dei servizi territoriali di Reggio Emilia alle nuove esigenze di salute delle donne straniere , che rappresentano un grossa fetta di popolazione residente sul territorio , attraverso percorsi dedicati che tengano conto della loro cultura di appartenenza . Da circa un mese le strutture territoriali di Reggio Emilia hanno cominciato a migliorare tali aspetti a partire dall’adozione del modello assistenziale proposto da AVEN . Nonostante ciò c’è ancora molta strada da fare per poter soddisfare appieno il bisogno di salute della popolazione femminile residente sul territorio e creare nel contesto lavorativo un clima di maggiore collaborazione e condivisione che si rifletta anche nel percorso di cura migliorandone la qualità.
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Abstract
BACKGROUND: Health care Systems always tend to prefer a more " initiative based “ health system characterized by the active participation of the patient, who stops being a passive receiver of care and , with his peculiar need for health, is placed at the center of the entire process of medical care. This implies the creation of care paths for each patient and in each care sector. This revolution, which since some years is affecting Health care Systems, has also affected obstetrics. In particular, there has been an attempt to de-medicalize as much as possible the event of birth and to recover the naturalness, granting greater autonomy to the midwife since she is the professional figure responsible for the autonomous management of the normal pregnancy. For this purpose, integrated models for the obstetric care have been introduced in various parts of Italy. In the years 2006-2008 , the local care services of Reggio Emilia have introduced this integrated management model of physiological pregnancy, which eventually become operational in 2009 by introducing several changes.
METHOD: The analysis took into account the pregnancies monitored in all the clinics of the Reggio Emilia district starting from the introduction of integrated model in 2006 up to 2014 . In this context, variables such as maternal nationality, type of pregnancy and its evolution have been analyzed.
OBJECTIVES: The present study aims to analyze in depth the care model of physiological pregnancy used by the Territorial Health Service of Reggio Emilia to be able to follow its evolution over the years and possibly suggest improvements to the existing model .
CONCLUSION: The model of care for the normal pregnancy used by the Territorial services of Reggio Emilia is the first step towards the "initiative based “ health system which should be the main objective of all modern National Health Systems. However, despite having introduced many positive changes in the field of obstetric care, this care model needs improvements for some specific aspects. It is indeed a model too rigid in the selection criteria for pregnancy both physiological and pathological. Furthermore there is still the tendency to limit the autonomy of midwives in the field of physiological pregnancy and not all women are guaranteed the continuity of care. It would be desirable to work more on these issues, taking example from other care models such as the one proposed by Area Vasta Emilia Nord (AVEN) , a model less rigid and centered on the patient and his specific need for care. Another important aspect that you need to work is the adaptation of the territorial services of Reggio Emilia to new health needs of immigrant women, who represent a large proportion of the population living in the territory, through dedicated routes that take into account their culture of origin . For about a month the territorial structures of Reggio Emilia began to improve these aspects since the adoption of the model of care proposed by AVEN. Nevertheless there is still a long way to go in order to fully satisfy the need for health of the female population living in the area and create employment in the context of a climate of greater collaboration and sharing that is also reflected in the treatment process improving their quality.
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