Riassunto analitico
La mia tesi focalizza l'attenzione su uno degli effetti patrimoniali più significativi derivanti dalla pronuncia di divorzio, ossia l'eventuale diritto di uno dei coniugi a percepire un assegno post matrimoniale il cui ruolo principale è diretto alla regolamentazione dei rapporti economici tra i coniugi divorziati con lo scopo di fornire assistenza al coniuge debole. Nel corso del mio lavoro, ho trattato i problemi e le contrastanti opinioni sorte in merito al suddetto strumento, in particolare per quanto riguarda le modifiche che la legge n. 74 del 1987 ha apportato alla disciplina dell'assegno stesso in particolare all’ articolo 5 comma 6 l. div. Ho enunciato le diverse interpretazioni della dottrina e della giurisprudenza riguardanti la natura e il fondamento dell’assegno divorzile, accennando anche al problema dell’indisponibilità dell’emolumento, soffermandomi poi su quelli che sono i presupposti che il giudice è tenuto a valutare ai fini dell’attribuzione dell’assegno stesso, ovvero la mancanza di mezzi adeguati in capo al coniuge debole e la sua impossibilità oggettiva a procurarseli. Ho trattato con cura i criteri di quantificazione dell’emolumento che il giudice è tenuto a considerare per stabilire appunto il quantum dell’assegno stesso ovvero: le condizioni dei coniugi, il reddito dei coniugi, le ragioni della decisione, il contributo personale ed economico, tutti valutati alla luce della durata del matrimonio. Ho proseguito con l’analisi delle vicende inerenti l’assegno post matrimoniale ovvero relative alla necessità della domanda da parte del coniuge istante per ottenere l’assegno, alla decorrenza dello stesso, all’adeguamento automatico, alla revisione e alla rinuncia dell’assegno divorzile. Ho sviluppato poi le questioni legate alle modalità di corresponsione dell’assegno e le problematiche salienti relative alla corresponsione una tantum, proseguendo poi con le situazioni che determinano l’estinzione dell’assegno da riscontare nelle nuove nozze o nel fallimento del coniuge beneficiario o nella morte dello stesso. Ho ritenuto importante sottolineare come la legge preveda un sistema di misure atte a fornire al titolare dell’assegno post matrimoniale una maggiore tutela rispetto all’ ordinaria tutela del credito: la riforma del 1987 ha innovato la previgente disciplina introducendo una tutela penale e un miglioramento nella tutela esecutiva.
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