Riassunto analitico
Il tema di questo elaborato è il rapporto che si instaura tra l’autonomia negoziale affidata alle parti private, debitore e suoi creditori, e il controllo giudiziale, all’interno del concordato preventivo. Partendo dall’analisi della controversa natura giuridica dello strumento concordatario e dalla nascita delle diverse difficoltà in dottrina e in giurisprudenza nel confinare l’istituto all’interno dell’area privatistica piuttosto che in quella processual-pubblicistica, si arriva ad analizzare la difficile relazione tra potere delle parti e potere di controllo del Tribunale. Tale relazione è resa ancora più complessa dalle diverse riforme intervenute dal 2005 in avanti, le quali hanno modificato la disciplina originaria a carattere prevalentemente pubblicistico, in cui il ruolo del giudice era preponderante, a favore di un più ampio spazio di libertà di movimento ovvero autonomia negoziale delle parti. Considerata la contemporanea esistenza di elementi e interessi privati e pubblici all’interno della procedura, il dibattito sul tema è stato ed è tuttora particolarmente delicato e di grande rilievo tra gli interpreti del diritto fallimentare, e, in questo elaborato, si è voluto trattare alcuni dei passaggi più importanti per cercare, attraverso un minimo contributo, di definire i limiti e i confini entro cui si deve esplicare il ruolo giudiziale all’interno della procedura stessa.
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