Riassunto analitico
Introduzione: l’invecchiamento in pazienti con infezione da HIV incrementa il rischio di patologie dell’età geriatrica, tra cui le multimorbilità. La vulnerabilità multi-sistemica può essere ben identificata dalla fragilità, che consente di quantificare il rischio di eventi avversi tramite l’indice di fragilità (IF) basato sull’accumulo di deficit della salute. Metodi: un'analisi secondaria dei dati provenienti dalla coorte prospettica della Clinica Metabolica HIV di Modena, relativa agli anni dal 2004 al 2014. Sono state valutate le variabili mediche di routine (non corrispondenti alle misure dello stato della infezione da HIV o dello stato di immunodeficienza) che potenzialmente potevano essere incluse nell’IF. Sono stati valutati i contenuti, la creazione e il criterio di validità dell’IF. Sono stati costruiti modelli di regressione multivariata per indagare la capacità dell’IF di predire la sopravvivenza e le multimorbilità (2 o più diagnosi di malattie croniche) dopo aggiustamento per fattori noti HIV-correlati e comportamentali. Risultati: 2.722 partecipanti (età media 46 ± 8; 32% donne), sottoposti a 9784 visite ambulatoriali. Nell’IF sono state incluse 37 variabili non-HIV-correlate. L’IF ha dimostrato di possedere le caratteristiche attese e ha soddisfatto il criterio di validazione. I predittori di sopravvivenza sono risultati essere l’indice di fragilità (0 • 1 incremento, Hazard Ratio aggiustato 1.63, 95% intervallo di confidenza 1.05-2.52), la conta attuale dei CD4 (0.48,0.32-0.72) e l’utilizzo di droga per via iniettiva (2.51, 1.16-5.44). I predittori di occorrenza di multimorbilità sono risultati essere l’indice di fragilità (adjusted Incident Rate Ratio 1.98, 1.65-2.36), l’età (1 .07, 1.05-1.09), il sesso femminile (0 .61, 0 .40 -0 .91) e la conta attuale dei CD4 (0.71, 0.59-0 .85). Interpretazione: nei pazienti che stanno invecchiando con infezione da HIV nel nord Italia, un IF basato sull'accumulo del deficit di salute ha potuto prevedere la sopravvivenza e l’incidenza di multimorbilità, indipendentemente da fattori di rischio HIV-correlati e comportamentali. L'indice di fragilità ha la potenzialità di quantificare la vulnerabilità tra i pazienti che invecchiano con infezione da HIV.
|
Abstract
Background: Aging with HIV increases risk of many age-associated health problems including multimorbidity. Such multisystem vulnerability might be well characterized by frailty, allowing the risk for adverse outcomes to be quantified in a frailty index (FI) based on health deficit accumulation.
Methods: This is a secondary analysis of data from the prospective Modena HIV Metabolic Clinic cohort, 2004 to 2014. Routine health variables (which were not measures of HIV disease or immune deficiency) were screened for potential inclusion in an FI. Content, construct, and criterion validity of the FI were assessed. Multivariable regression models were built to investigate the ability of the FI to predict survival and incident multimorbidity (≥2 chronic disease diagnoses) after adjusting for known HIV-related and behavioral factors.
Findings: 2,722 participants (mean age 46±8; 32% women) provided 9,784 study visits. 37 non-HIV-related variables were included in an FI. The FI exhibited expected characteristics and met validation criteria. Predictors of survival were frailty index (0·1 increment, adjusted Hazard Ratio 1.63, 95% confidence interval 1·05-2·52), current CD4 count (0·48,0·32-0·72), and injection drug use (2·51, 1·16-5·44). Predictors of incident multimorbidity were frailty index (adjusted Incident Rate Ratio 1·98, 1·65-2·36), age (1·07, 1·05-1·09), female gender (0·61, 0·40-0·91), and current CD4 count (0·71, 0·59-0·85).
Interpretation: Among people aging with HIV in northern Italy, an FI based on deficit accumulation predicted survival and incident multimorbidity independently of HIV-related and behavioural risk factors. The frailty index holds potential value in quantifying vulnerability among people aging with HIV.
|