Riassunto analitico
In questa ricerca vengono analizzate alcune possibili forme di disconnessione dalla rete, all’interno di una società sempre più iperconnessa, con l’obbiettivo di fornire un approfondimento su un argomento poco trattato e individuare punti in comune ed elementi riecheggianti in diversi contesti. Alla società iperconnessa sarà dedicato il primo capitolo. Qui cercheremo di definire alcuni degli aspetti che più la caratterizzano, prestando attenzione al suo protagonista indiscusso, lo smartphone, e al rapporto di dipendenza che si crea tra esso e il soggetto iperconnesso. Approfondiremo il tema della connessione permanente, analizzando alcuni dei suoi effetti negativi sul benessere psico-fisico del lavoratore. Inoltre, vedremo come l’iperconnessione può aggravare fenomeni come l’ansia, lo stress, la depressione e il burnout. Nel secondo capitolo, analizzeremo un primo ambito in cui il discorso sulla disconnessione si sta facendo strada: il campo dell’educazione e della formazione. Vedremo che, in una prospettiva educativa e formativa del digitale, la disconnessione trova spazio come una pratica temporanea a scopo riflessivo e trasformativo. Disconnettersi momentaneamente significa interrompere uno stato di connessione perenne al fine di stimolare la riflessività, aumentare la soglia della consapevolezza ed, eventualmente, trasformare il proprio utilizzo del digitale. Saranno riportate diverse esperienze di disconnessione in una prospettiva educativa e formativa del digitale. Nel terzo capitolo, analizzeremo come il discorso sulla disconnessione si inserisce all’interno delle strutture turistiche che si pubblicizzano per essere “digital detox”. Vedremo che, nei discorsi promozionali, la disconnessione trova spazio come pratica temporanea, disintossicante e rigenerante: da un lato, viene offerta al turista la possibilità di sperimentare una disconnessione totale, o parziale, dai media digitali, quindi di disintossicarsi; dall’altro, viene promossa un’idea di connessione più autentica e rigenerante, ovvero la connessione con la natura e con se stessi. Nel quarto capitolo, approfondiremo il tema delle aree bianche, ovvero quelle aree che mancano di una buona connessione alla rete fissa e mobile. Come vedremo, gli abitanti delle aree bianche si trovano soggetti a una disconnessione permanente obbligata, che può variare di forma e intensità a seconda del contesto. Saranno analizzate nel dettaglio le politiche delle istituzioni governative, volte a colmare il divario digitale tra le diverse aree del paese. Inoltre, sarà riportato il mio lavoro di ricerca etnografica, che ha preso luogo nell’estate 2021, presso due piccoli borghi fiorentini: Galliano e Sant’Agata sul Mugello. Nel quinto capitolo, analizzeremo le esperienze di 5 soggetti che hanno scelto di rinunciare a smartphone e cellulari. Come vedremo, essi sono soggetti a una disconnessione permanente volontaria, in quanto hanno scelto di sottrarsi, in modo duraturo, dallo stato di iperconnessione che caratterizza la società nella quale sono inseriti. Dalle loro parole, emergeranno numerosi punti in comune: percorsi lavorativi, scelte di vita, viaggi, prospettive critiche, modi di informarsi e paure. In seguito, sarà riportata un’ulteriore esperienza di disconnessione volontaria, ovvero quella del ricercatore.
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Abstract
In this research, some possible forms of network disconnection will be examined, within a society that is increasingly hyperconnected, with the aim of providing an in-depth analysis of a far too little considered topic and identifying common points and echoed elements in different contexts and situations.
The first chapter will be dedicated to the hyperconnected society. Here, we will define some features that characterise it the most, focusing on its undisputed main character, the smartphone, and the relationship of dependence between it and the hyperconnected subject. We will deepen the topic of permanent connection, analysing some of its negative effects on the psycho-physical wellness of the worker. Furthermore, we will observe how hyperconnectivity can worsen phenomena such as anxiety, stress, depression and burnout.
In the second chapter, we will examine the first area where the theme of disconnection is getting ahead: the education field. We will highlight that, in this particular context, disconnection takes place as a temporary practice for reflective and transformative purposes. Disconnecting temporarily means interrupting a state of continuous connection in order to stimulate reflexivity, raise the level of awareness and, eventually, transform our use of digital. Several experiences of disconnection will be reported from an educational perspective.
In the third chapter, we will analyse how disconnection combines with tourist facilities which advertise as "digital detox". We will notice that in sales pitches, disconnection develops as a temporary, detoxifying and regenerating practice: on the one hand, tourists are offered the opportunity to experience a total or partial disconnection from digital media, thus detoxifying themselves; on the other hand, a more authentic and regenerating idea of connection is promoted: the one with nature and with oneself.
In the fourth chapter, we will take a closer look at white areas, those areas that lack a good connection to fixed and mobile network. The inhabitants of white areas are forced to a permanent disconnection, which can vary in sort and intensity according to the context. We will investigate in details those Institutional policies aimed at bridging the digital gap between different areas of the Country. Furthermore, a paragraph will be dedicated to my ethnographic research, which took place in summer 2021 in two small Florentine villages: Galliano and Sant'Agata sul Mugello.
In the fifth chapter, we will consider in details the experiences of five subjects who have chosen to give up smartphones and mobile phones. They undergo a voluntary permanent disconnection, as they have chosen to avoid, in a long-lasting way, the state of hyperconnectivity that distinguishes the society in which they are embedded. Many common points will emerge from their words: work paths, life choices, travels, critical perspectives, ways of getting informed and fears. In addition, a further experience of voluntary disconnection will be reported: the one of the researcher.
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