Riassunto analitico
Negli ultimi anni all’interno della classe dirigente politica italiana è avvenuto un importante ricambio generazionale. L’elaborato ha l’intenzione primaria di verificare se il cambiamento a livello politico ha influenzato anche il tipo di lingua utilizzata dalla nuova classe politica presa in considerazione. I primi tre capitoli della tesi si focalizzano sulle caratteristiche principali della comunicazione politica, della lingua dei politici e dell’italiano contemporaneo per garantire un quadro, linguistico ed extralinguistico, in cui inserire l’analisi svolta sulla lingua dei politici contemporanei. Il quarto e il quinto capitolo entrano nel dettaglio dell’analisi, invece, fornendo una fotografia della lingua d’uso dei politici italofoni contemporanei, in particolare i capitoli si concentrano sui tratti lessicali, semantici, morfologici e sintattici dei parlanti. Gli esempi forniti nei capitoli provengono da un corpus di venti testi, selezionati all’interno di programmi televisivi e in seguito trascritti e analizzati. Il materiale è stato ricavato da interviste o dibattiti con contradditorio, prodotti dai cinque esponenti politici più noti del momento: Filippo Civati, Luigi Di Maio, Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Matteo Renzi. Nelle conclusioni dell’elaborato, infine, sarà possibile capire se un reale mutamento linguistico è avvenuto con l’arrivo della una nuova classe dirigente o se, piuttosto è possibile parlare solo di un’accelerazione di ciò che già si era palesato negli anni della Seconda Repubblica con la lingua d’uso di Silvio Berlusconi e Umberto Bossi.
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