Riassunto analitico
La presente tesi, suddivisa in tre capitoli, si pone come obiettivo quello di analizzare, da un punto di vista teorico e pratico, un approccio traduttivo transfemminista. La nostra indagine viene infatti primariamente condotta da un punto di vista teorico, con particolare riferimento al concetto di “straniamento”, proposto come metodo traduttivo da Lawrence Venuti. Il modello straniante, proprio per la sua propensione al rispetto e alla salvaguardia dell’alterità del testo fonte, ci è sembrato infatti essere quello più congeniale alle idee e ai valori rappresentati dal movimento transfemminista. In seguito si passerà all’analisi di un caso di studio, ossia il romanzo Orlando di Virginia Woolf e le sue rispettive traduzioni italiane. Nel primo capitolo verrà quindi presentata una panoramica del modello traduttivo straniante, nonché del rapporto tra la traduzione e alcuni fenomeni storico-politico-sociali quali il colonialismo, il postcolonialismo e la globalizzazione. Il secondo capitolo sarà concentrato sull’esposizione delle idee che sono alla base della traduzione transfemminista, focalizzando la nostra attenzione sulla storia, sulla componente intersezionale, sui possibili approcci traduttivi per metterla in pratica e su eventuali criticità. Il terzo capitolo sarà infine dedicato all’analisi di alcuni passi tratti dal romanzo di Virginia Woolf, Orlando (1928), che ci sono sembrati particolarmente significativi dal punto di vista dell’espressione dell’identità di genere, operando un confronto con le sue rispettive traduzioni italiane. Tale confronto si dimostra particolarmente rilevante per osservare in che maniera è stato tradotto in Italia, dalla prima edizione del 1933 fino alla più recente del 2018, il processo di costruzione e descrizione dell’identità di genere. L’analisi si baserà sul modello della critique productive proposta da Antoine Berman, mette fenomeno logicamente “tra parentesi” giudizi fondati su categorie critiche come fedeltà/infedeltà, poco significative per valutare l’atto traduttivo, per inquadrare piuttosto, molto più proficuamente, i diversi progetti traduttivi da un punto di vista storico e sociale. Il fine ultimo è quello di sottolineare, attraverso lo studio delle traduzioni, l’importanza di un approccio traduttivo transfemminista che rispetti il testo fonte e la portata innovatrice del linguaggio e delle tematiche di cui è impregnata l’opera di Woolf.
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Abstract
The aim of this dissertation is to analyse from a theoretical and practical point of view a transfeminist translation approach. Our survey has been chiefly lead from a theoretical perspective with special reference to the concept of “foreignization”, proposed as translation method by Lawrence Venuti. Given its respectful cast towards the preservation of the otherness of the source text, the foreignizing model appears to perfectly suit the ideals and the values supported by the transfeminist movement. Thereafter the analysis of a case study, that is Virginia Woolf’s Orlando and its respective Italian translations will be taken into account.
To begin with, in the first chapter a general framework of the foreignizing model will be provided. Furthermore, the link between translation and historical and political phenomena, like colonialism, postcolonialism and globalisation, will be examined. The second chapter will concentrate on the transfeminist translation, in particular on its history, its intersectional cast, the possible strategies so as to carry it out and its potential limits. In conclusion, the third chapter will be dedicated to the analysis of some passages taken from Woolf’s novel Orlando (1928). These are considered particularly significant regarding the expression of identity gender and they will be compared to their respective Italian translations. The comparison happens to be crucial in order to observe how the process of development and description of identity gender has been translated from the very first edition in 1933 to the most recent one in 2018 in Italy. The analysis will be based on the critique productive model proposed by Antoine Berman: it phenomenologically “brackets” judgements based on critical categories, like fidelity/infidelity, which are not so decisive in the evaluation of the translation act. The aim is indeed to effectively contextualise the different translation projects from a historical and social point of view. The ultimate intent is to highlight, through a study of the translations, the importance of a transfeminist translation approach, respectful of the source text and of the innovative scope of Woolf’s language and themes in the novel.
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