Riassunto analitico
La trattazione - articolata in tre capitoli - verte sul crowdfunding - parola inglese che nasce dall’unione dei termini crowd (folla) e funding (finanziamento) - ossia un nuovo strumento di raccolta del credito, nato attraverso l’utilizzo del web, definito come processo di raccolta di fondi dal basso e realizzato tramite portali online (piattaforme), attraverso cui persone e organizzazioni elargiscono contributi di entità variabile, al fine di favorire lo sviluppo di particolari progetti o iniziative. Esso è articolato in quattro modalità: donation (quando si decide di effettuare una semplice donazione per sostenere il progetto); reward (quando si richiede in cambio una ricompensa); lending (che concerne l’erogazione di piccoli prestiti) equity (che consente alle società non quotate di reperire risorse finanziarie dal pubblico dei risparmiatori, a fronte della sottoscrizione di quote del capitale). Alla fine del primo capitolo, inoltre, vengono velocemente analizzate, inoltre, le normative all’ estero sul fenomeno con un particolare focus su quella italiana (relativa, soprattutto alla modalità equity). Il secondo capitolo è, invece, dedicato, nella sua prima parte, all’analisi delle principali piattaforme operanti sul web, (suddivise per le quattro tipologie di raccolta del credito che operano) sia per ciò che concerne il panorama estero (e in particolare gli USA, pionieri in questo campo) che quello italiano. La seconda sezione, in seguito, si concentra sul vero e proprio lancio di una campagna di crowdfunding analizzandone i vantaggi che se ne possono trarre, gli ipotetici problemi che si possono incontrare, le motivazioni che possono spingere un individuo a effettuare fundraising attraverso il web. Inoltre, vengono esplicate quelle che, sulla carta, sembrerebbero essere le mosse vincenti per ottenere successo con il lancio di una campagna e quindi l’importanza di realizzare un buon piano comunicativo verso i sostenitori; le diverse fasi da approntare; (definire con cura l’idea alla base; analizzare la propria presenza sulla rete; scegliere la tipologia di crowdfunding da operare ecc.); la fase successiva alla chiusura (ringraziamenti verso chi ha sostenuto il progetto, realizzazione dello stesso e invio delle eventuali ricompense, mantenimento dei contatti con i sostenitori). Il terzo ed ultimo capitolo è, invece, dedicato al caso di una neonata piattaforma italiana dal nome DeRev (acronimo dei termini latini de e revolutione) che nasce nel 2012 da un’idea di Roberto Esposito, un trentenne campano laureato in Ingegneria Aerospaziale che, usando l’esperienza accumulata nel mondo del web, ha deciso di aprire un nuovo portale di crowdfunding, di immediato successo: nel 2012, infatti, una società di gestione del risparmio gli ha concesso un investimento di ben 1,25 milioni di euro mentre nel 2014 la Digital Magics - incubatore di progetti digitali – ne ha acquisito il 17,5% del capitale sociale. Successivamente, la trattazione si focalizza sugli aspetti principali della vita della piattaforma: traguardi raggiunti, tipologia di raccolta operata sul mercato, categorie di interesse per il lancio di una campagna e i principali progetti finanziati (in assoluto e per ciascuna di esse). Infine, seguendo la scia degli argomenti trattati nel secondo capitolo, vengono analizzati il lancio di una campagna su DeRev e le fasi giuste da approntare secondo la piattaforma, con un particolare focus legato alla vita del portale, ossia l’esplorazione di come esso funzioni concretamente; di che tipo di supporto conceda a coloro i quali decidano di lanciare una campagna di crowdfunding; di come venga stimolata la partecipazione degli utenti.
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