Riassunto analitico
Il mio lavoro di Tesi ha riguardato lo studio immunocitochimico della distribuzione di molecole coinvolte nell’osmoregolazione e nella regolazione del pH, quali Scambiatore sodio–idrogeno (NHE), Sodio–potassio ATPasi (Na+/K+ ATPasi, oppure NKA), ATPasi vacuolare (V–ATPasi), Regolatore della conduttanza transmembrana della fibrosi cistica (CFTR) ed Anidrasi carbonica II (CA II) nella specie Branchiostona floridae (un anfiosso). Nello specifico in questo lavoro mi sono focalizzato principalmente sui seguenti distretti corporei: epidermide e organi digerenti, in quanto si sono dimostrati, nella specie B. lanceolatum, sede d’immunoreattività a tre delle molecole da me considerate; inoltre ho preso in considerazione anche alcuni dei distretti corporei indicati in bibliografia come responsabili anch’essi dei processi di regolazione ionica, quali papille renali, protonefridi a solenociti ed epitelio celomatico. Dall’osservazione dei miei preparati è emersa la seguente situazione: a parte la NKA, la quale si esprime in maniera modesta e non in tutte le cellule degli organi considerati (ad eccezione dei protonefridi), tutte le altre molecole hanno mostrato una buona risposta in tutti i distretti esaminati; pertanto posso ipotizzare che anche in B. floridae la pelle (in particolare quella della regione ventrale), l’epitelio celomatico, le papille renali e i protonefridi (questi ultimi in maniera particolarmente evidente) siano tutti coinvolti nella regolazione del pH e/o ionica. Per quanto riguarda la più bassa risposta della NKA è possibile ipotizzare che nell’anfiosso sono di gran lunga preponderanti i meccanismi di regolazione del pH rispetto a quelli osmorergolatori; da tali risultati si evince che anche l’anfiosso, come già ipotizzato da alcuni autori precedentemente per le mixine, sia un osmoconforme e quindi che possa tollerare un elevato ingresso di sodio nel citoplasma, entrante attraverso l’NHE. Un discorso a parte merita invece l’apparato digerente: dalle mie osservazioni risultano intensamente immunoreattive tutte le cellule del cieco digerente, mentre per il resto dell’intestino la positività è decisamente debole, con la parziale eccezione dell’Anidrasi carbonica. È noto che il cieco nell’anfiosso funzioni contemporaneamente sia da stomaco che da fegato che da pancreas; infatti l’elevata secrezione degli ioni H+ conferma il fatto che esso agisca da stomaco, come la secrezione degli ioni bicarbonato conferma che esso agisca da fegato e da pancreas. Non si può d’altra parte escludere che gli ioni bicarbonato secreti servano per la precipitazione degli ioni Ca2+ ed Mg2+, assunti insieme alle particelle alimentari, per via della continua filtrazione dell’acqua per evitare così l’assunzione dei medesimi che andrebbero sicuramente a perturbare gli equilibri ionici dell’ambiente interno. Confrontando i miei risultati ottenuti in B. floridae con quanto dimostrato da altri autori in B. lanceolatom (in particolare per la pelle), si può osservare una generale minor immunoreattività in quest’ultima specie. Ciò potrebbe essere attribuito all’adattamento a due mari che presentano caratteristiche ecologiche non perfettamente sovrapponibili, dovute ad una diversa variabilità dei parametri chimico–fisici: in particolare il Mediterraneo (ambiente di provenienza del B. lanceolatum) è un bacino chiuso, di conseguenza meno soggetto a variazioni brusche di salinità, nonché degli altri parametri, rispetto all’Oceano Atlantico (ambiente di provenienza del B. floridae); da ciò deriva quindi una maggior necessità di regolare il pH e gli equilibri ionici in B. floridae rispetto a B. lanceolatum. Tale ipotesi trova appunto supporto dal fatto che in B. floridae le molecole testate, indipendentemente dalla tipologia, manifestano una maggiore immunoreattività in tutti i distretti analizzati.
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