Riassunto analitico
La nostra società è definita “società della comunicazione” proprio per come quest’ultima sta condizionando e cambiando non solo il nostro modo di vivere, d’informarci e d’informare, ma anche il nostro relazionarci agli altri, di apprendere, di acquistare ecc. Un’azienda, per poter essere realmente competitiva, deve saper gestire efficacemente la dimensione comunicativa. Gli obiettivi principali di questo lavoro sono l’analisi della comunicazione d’impresa, delle strategie di marca e di marketing e del ruolo sempre più importante che riveste la pubblicità, con esempi pratici correlati di immagini nell’ultimo capitolo. In un mondo dove tutto è comunicazione, è necessario che le aziende sappiano muoversi con coerenza, lealtà, prudenza, ridefinendo non solo il ruolo della comunicazione con la quale si deve vendere, informare, educare, far emozionare, ma anche la propria identità. Questa, risponde alla domanda “chi siamo?”, e non “cosa gli altri pensano che noi siamo?”. In questo caso si parla di immagine dell’azienda. Frequentemente, si sente parlare di polisensorialità ed emozionalità, considerate le nuove frontiere della comunicazione d’impresa. In sostanza, la ricerca parte dallo studio profondo e costante dei consumatori per accertarne i gusti, le attese, le inclinazioni valoriali e di linguaggio, i livelli di comprensione, i possibili interessi e così via, rispondendo ai quesiti: Cosa desidera il consumatore? Quando lo vuole? Come lo vuole? Quanto è disposto a spendere? Dove lo vuole acquistare?. In base allo studio delle 4p, diventate poi 7 (prodotto, prezzo, piazza, promozione, persone, prove fisiche, processi), le aziende devono essere in grado di creare un messaggio unico e creativo che non sia respinto come la maggior parte delle informazioni che vengono proposte al pubblico, ma che possa attrarre e trattenere nel tempo la curiosità delle persone e renderle, di conseguenza, fedeli a quel brand. Le strategie di branding, come quelle di marketing, sono innumerevoli, a partire dal ricambio lessicale, dall’accumulo di effetti e da altri artifici che favoriscono il comportamento irrazionale del consumatore. Gli ostacoli che si presentano nell’atto di creazione di un prodotto, della sua pubblicità e di una sua possibile espansione all’estero sono molteplici: dialetti, disponibilità di mezzi, aspetti giuridici, simboli, colori, ruoli sociali, abitudini di consumo, numeri e tradizioni. Mai dare per scontato che i concetti siano interscambiabili, addirittura il concetto di affetto non lo è. La traduzione della pubblicità e della letteratura promozionale è un’operazione delicata, poiché una traduzione infelice può danneggiare la propria immagine all’estero. Quasi sempre ormai si parla di transcreazione che sta evidentemente ad indicare una via di mezzo tra la traduzione e il processo di creazione di un testo. Il voler farsi conoscere all’estero ha introdotto l’irrisolto dibattito tra standardizzazione e adattamento. Dato che entrambe le soluzioni presentano i loro svantaggi e non sono sempre facilmente applicabili, è nata la glocalizzazione come nuova strategia tra i due estremi. Essa consiste basicamente nel pensare a livello globale agendo però a livello locale, applicando i dovuti adattamenti nelle varie parti del mondo per venire incontro ai gusti e alle esigenze locali. Per questo si dice che la cultura pubblicitaria va al di là dei prodotti che fa vendere e degli interessi economici che la alimentano, costituisce ormai un patrimonio espressivo, un insieme di attitudini e procedure.
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Abstract
Our society is known as "communication society" because of its way of affecting and changing not only the way we live, we inform ourselves and the others, but also our way of relating to the others, of learning, of buying and so on.
In order to be extremely competitive, a company must be able to effectively manage the communicative dimension.
The main objectives of this work are the analysis of corporate communication, brand and marketing strategies and the increasingly important role played by advertising, with practical examples and images in the last chapter.
In a world where everything is communication, it is necessary that companies are able to perform with coherence, loyalty, caution by redefining the role of the communication with which they have to sell, inform, educate, and provide entertainment, and by redefining their own identity too.
“Identity” answers the question "who are we?", and not "what others think we are?".
In this latter case we are talking about corporate image.
The increasing involvement of both the five senses and emotions as strategy is considered as the new frontier of Corporate Communication.
Basically, the research starts from the deep and steady analysis of consumers, in order to monitor their tastes, expectations, inclinations, language, levels of understanding, interests and so on, by answering the questions: What do consumers want? When they want it? How they want it? How much they are willing to spend? Where they want to buy it?
According to the 4p study, then turned into 7 (product, price, place, promotion, people, physical evidence, processes), companies must be able to create a unique and creative message that must not be rejected, as most of the information proposed to the public; on the contrary it has to attract and retain over time the curiosity of people and consequently make them faithful to that brand.
Branding strategies, such as marketing’s, are countless, starting from the lexical renewal or the accumulation of effects that encourage the irrational behavior of the consumer.
The obstacles that come to the surface, while creating a product and its advertising for foreign countries, are manifold: dialects, availability of resources, legal aspects, symbols, colors, social roles, consumption habits, numbers and traditions.
Never assume that concepts are always interchangeable, even the concept of love is not the same for everybody.
The translation of advertisements and promotional literature is a delicate operation because a poorly translation can damage its image abroad.
These days almost always we hear about transcreation which clearly indicates a middle ground between the translation and the creation of a text.
The desire to be known abroad has introduced the unresolved debate between standardization and adaptation.
Since both solutions have their drawbacks and are not always easy to apply, glocalization was born as a new strategy between the two extremes.
It basically consists in thinking globally and acting locally, by applying adaptations depending on the country concerned, in order to meet other tastes and local needs.
For this reason it is said that the advertising culture goes beyond the products it sells and beyond the economic interests that sustain it, it is now a real heritage of expression, a set of attitudes and procedures.
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