Riassunto analitico
Questa tesi ha l’obiettivo di analizzare la rappresentazione emotiva della violenza all’interno del libro di Clemens Meyer Gewalten – Ein Tagebuch (2010), la cui traduzione può essere Storie di violenza – Un diario. Nella prima parte del lavoro viene analizzato il ruolo delle emozioni attraverso gli atti linguistici: esse possono infatti influire positivamente o negativamente sulla produzione e sulla ricezione linguistica. Successivamente, dopo aver chiarito cosa sono le emozioni cercando una definizione delle stesse sia nell’ambito scientifico che in quello della linguistica, viene mostrato, avvalendosi degli studi di Fiehler (2010) e Schwarz-Friesel (2013), come esse vengono espresse nel libro di Meyer, sia a livello lessicale che sintattico. Facendo riferimento ai lavori di Hermanns (1995) viene inoltre mostrato come non tutti i termini che generalmente vengono utilizzati per descrivere degli stati emotivi, posseggano in realtà la capacità di esprimerli: esistono infatti parole che si limitano a nominare un’emozione, altre che ne diventano la rappresentazione stessa. Nella seconda parte dello studio si tenta di chiarire cosa si intende in tedesco per Gewalt, termine che sarebbe limitativo tradurre in italiano con violenza. Questa parola rappresenta storicamente due significati nella lingua tedesca: il primo è riconducibile al potere decisionale tipico dei governi o delle autorità in genere, il secondo, invece, è legato al concetto di violenza, l’arrecare cioè un danno fisico a qualcuno; in questo caso, la violenza viene sempre accompagnata dall’insorgere di uno stato emotivo negativo. Successivamente viene dimostrato come la lingua possa essere utilizzata sia per descrivere il potere o la violenza che per esercitarli materialmente. Nella parte conclusiva del lavoro vengono presentate delle proposte di traduzione dei brani di Meyer, maggiormente caratterizzati da una rappresentazione emotiva della violenza: Gewalten cioè Storie di violenza, Im Bernstein ovvero Intrappolato nell’ambra e Der Fall M, Il caso M. Dopo un commento alla traduzione in cui vengono descritte le difficoltà riscontrate durante il processo traduttivo, vengono infine presentate le analisi dei testi alla luce degli studi precedentemente trattati in merito alla rappresentazione delle emozioni e della violenza. Il risultato di tali analisi consiste nella constatazione che la rappresentazione emotiva della violenza non avviene esclusivamente attraverso l’utilizzo di termini che la descrivono, bensì può essere effettuata anche ricorrendo a un uso simbolico della lingua.
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Abstract
Ziel dieser Masterarbeit ist die Erforschung von der sprachlichen Emotionalisierung der Gewalt in Clemens Meyers Gewalten – Ein Tagebuch (2010). Um das zu vollziehen, wird die Rolle der Emotionen bei den Sprechakten untersucht, weil sie sowohl die Sprachproduktion als auch die Rezeption positiv oder negativ beeinflussen können.
Der erste Teil der Arbeit beschäftigt sich mit Emotionen. Zuerst wird es nach einer Emotionsbezeichnung gesucht, sowohl wissenschaftlich als auch aus einer linguistischen Perspektive. Danach werden die Studien von Fiehler (2010) und Schwarz-Friesel (2013) verwendet, um den sprachlichen Ausdruck von Emotionen auf der lexikalischen und syntaktischen Ebene in Meyers Erzählungen zu untersuchen. Durch Hermanns Studien (1995) wird auf einer syntaktischen Ebene dann gezeigt, inwieweit die Satzbestandteile, die gewöhnlich benutzt werden, um einen emotiven Zustand mitzuteilen, Emotionen zum Ausdruck bringen: Es gibt Termini, die nur eine Emotion benennen und andere, die ihre wirkliche emotionale Darstellung sind.
Im zweiten Teil der Arbeit wird die Doppeldeutigkeit des Wortes Gewalt erklärt, das im Deutschen sowohl die Bedeutung von potestas in Bezug auf die regierende Macht, d. h. die Macht etwas geschehen oder nicht geschehen zu lassen, als auch von violentia hat, d. h. die Gewalt, die physischen Wunde verursacht. Nicht zuletzt wird die Rolle der Sprache bezüglich des Gewaltsausdrucks erforscht: Es wird dafür bewiesen, dass die Sprache nicht nur als beschreibendes Mittel benutzt werden kann, um die Gewalt auszudrücken, sondern sie kann selbst ein gewaltausübendes Instrument werden. Es wird auch festgestellt, dass die verletzende Gewalt immer von einer negativen emotionalen Erregung begleitet wird.
Im Schlussteil werden Übersetzungsvorschlagen von Meyers Erzählungen vorgestellt, die am meistens die Gewalt zum Ausdruck bringen, d. h. Gewalten, Im Bernstein, Der Fall M. Nach den Kommentaren, die die Schwierigkeiten bei dem Übersetzungsverfahren erklären, werden die Analyse der Texte im Licht der Studien über den sprachlichen Ausdruck von Emotionen und Gewalt vorgestellt. Aus diesen Analysen wird endlich ergeben, dass die Gewalt und die Emotionen nicht nur mittels gewalt- und emotionsbeschreibender Satzbestandteile ausgedrückt werden können, sondern es gibt auch eine symbolische Dimension der Sprache, die verwendet werden kann, um sie darzustellen.
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