Riassunto analitico
L’obiettivo che si pone questa tesi è quello di spiegare l’evoluzione delle relazioni industriali italiane dal 1993 ad oggi, capire le motivazioni che hanno spinto Governi, Parti sindacali e Confindustria a firmare protocolli d’intesa aventi come obiettivi la crescita della produttività e la derogabilità del contratto collettivo nazionale di categoria (CCNL) a favore di una contrattazione di secondo livello, necessaria per venire incontro ai repentini cambiamenti della struttura economica e organizzativa d’impresa. Analizzeremo i contenuti delle intese firmate in quest’ultimo ventennio e gli interventi legislativi che hanno caratterizzato quest’arco temporale evidenziando, le profonde differenze che contraddistinguono i principali sindacati italiani, CGIL e CISL dallo statuto alla derogabilità del contratto collettivo nazionale di lavoro. Studiando le relazioni industriali italiane, bisogna assolutamente menzionare il piano di sviluppo del Gruppo Fiat “Fabbrica Italia” che, sia a livello sindacale quanto giurisprudenziale, ha creato e sta creando una forte spaccatura tra le Organizzazioni Sindacali. Si affronterà il tema della Produttività, argomento all’ordine del giorno del governo per il rilancio di un’economia ormai ferma da troppi anni, attraverso l’analisi dei Decreti legislativi posti in essere dal 2008 ad oggi con il fine di incentivare una crescita di produttività. Il quarto ed ultimo capitolo, centrato sull’esperienza di stage presso Volkswagen Group Italia, è utile per capire come la contrattazione integrativa, unita ad un sistema fortemente partecipativo, rappresentino ormai uno strumento fondamentale per incentivare la produttività aziendale e di conseguenza poter competere su un mercato sempre più internazionale. Riporterò gli accordi integrativi firmati da azienda e rappresentanze sindacali dal 1994 ad oggi evidenziando, come il tema produttività sia particolarmente sentito all’interno del colosso automobilistico tedesco. L’analisi riguarderà la parte uffici, dove i collaboratori percepiscono un premio produttività collettivo (redditività aziendale), un premio produttività individuale (MBO) e contestualmente la parte magazzino, all’interno del quale i dipendenti percepiscono un unico premio di produttività individuale il cui importo è fissato sulla base delle percentuali raggiunte durante l’anno.
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