Riassunto analitico
La memoria ha sempre avuto un ruolo centrale nell'esistenza umana. Gli esseri umani non potrebbero compiere azioni consequenziali senza di essa, né proiettarsi nel futuro. Parallelamente all'atto del ricordare, sembra altrettanto utile considerare quello dell'oblio che, in modo speculare a quello della memoria, ci permette di sopportare il peso del passato e di progettare il futuro. La combinazione di queste due operazioni - memoria e oblio - permette la costruzione della nostra identità personale (fatta di dati e informazioni individuali) che viene inevitabilmente proiettata nella società di appartenenza. Nell'era pre-digitale, i dati e le informazioni avevano una diffusione limitata alla comunità in cui la persona agiva quotidianamente. L'avvento dei media tradizionali (fotografia, stampa e successivamente cinema e televisione) ha aumentato la capacità di riprodurre e diffondere le informazioni. È nato così un rapporto destinato a una continua evoluzione, quello tra persona e media. In un passato recente, quindi, il flusso di informazioni veicolate era comunque limitato, così come la possibilità per l'individuo di recuperare informazioni e dati risalenti al suo passato più remoto. Infatti, solo gli operatori dei media potevano accedere, ad esempio, agli archivi di giornali e televisioni. Questa situazione è cambiata radicalmente con la diffusione di Internet. La cui diffusione ha, nel tempo, ampliato in modo esponenziale la possibilità di diffondere notizie (grazie alla sua natura di contenitore illimitato). Il web ha permesso di far cadere la normale successione diacronica stabilita tra passato e presente, consentendo la permanenza delle informazioni al suo interno in una dimensione di presente quasi eterno. Ogni contenuto che circola in Rete rimane accessibile nel tempo e fruibile da tutti, fino alla sua rimozione. Questo nuovo status quo, caratterizzato da un'enorme quantità di informazioni online relative al passato di una persona, porta con sé tutta una serie di rischi non marginali, quali, ad esempio, la sovrabbondanza di notizie accessibili attraverso i sistemi di ricerca, l'utilizzo delle informazioni da parte di coloro che, costantemente interconnessi, tendono a ottenere il maggior grado di controllo sulle proprie informazioni circolanti in Rete. Si è reso quindi necessario introdurre uno strumento giuridico che permetta alla persona di riappropriarsi della propria privacy, l'istituto del diritto all'oblio. Esso si inserisce in un quadro sempre più complesso in cui il diritto alla cancellazione delle informazioni non è presente in tutti i Paesi del mondo. Uno dei problemi principali oggi è che la legislazione sulla protezione dei dati non è applicata in tutto il mondo, anzi, sono pochi i Paesi che ancora garantiscono un livello adeguato di protezione dei dati personali. La contraddizione più grande è che i più famosi browser e social network online sono nati negli Stati Uniti, dove non viene riconosciuto il diritto all'oblio in quanto ritenuto incoerente con tutti i diritti contenuti nel Primo Emendamento e con la libertà di espressione. Al contrario, l'Unione Europea (UE) ha tutelato la protezione dei dati personali con il Regolamento (UE) 2016/679 per la protezione dei dati o GDPR (General Data Protection Regulation) che determina le linee guida da adottare in materia di protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati e alla libera circolazione di tali dati. In ogni caso, sebbene nella legislazione statunitense non esista una legge espressamente dedicata al diritto all'oblio, è comunque possibile trovare alcuni riferimenti legislativi, nonché alcune sentenze. Alcune delle più famose saranno analizzate nel seguente elaborato per verificare se esistono soluzioni simili al diritto all'oblio negli Stati Uniti o meno.
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Abstract
Memory has always played a central role in human existence. Human beings could not carry out consequential actions without it, or project themselves into the future.
Parallel to the act of remembering, it seems equally useful to consider that of forgetting which, in a specular way to what memory does, allows us to bear the weight of the past and to plan for the future.
The combination of these two operations – memory and oblivion – allows for the construction of our personal identity (made up of individual data and information) which is inevitably projected into the society we belong to.
In the pre-digital era, data and information had a diffusion limited to the community in which the person acted on a daily basis.
The advent of traditional media (photography, press and later cinema and television) has increased the ability to reproduce and disseminate information. Thus, a relationship destined to continuous evolution was born, that between person and media.
In a recent past, therefore, the flow of information conveyed was in any case limited, just as the possibility for the individual to recover information and data dating back to his more remote past . In fact, only media operators could access, for example, newspaper and television archives.
This situation has undergone radical changes with the diffusion of the Internet. The widespread use of which has, over time, exponentially expanded the ability to disseminate news (due to its nature as an unlimited container). The web has allowed the normal diachronic succession established between past and present to fall, allowing the permanence of information inside it in an almost eternal present dimension. Any content circulating on the Net remains accessible over time and usable by everyone, up until its removal.
This new status quo, characterized by a huge amount of online information relating to a person’s past, brings with it a whole series of non-marginal risks, such as, for example, the overabundance of news accessible through search systems, the use of information from part of those who, constantly interconnected, tend to obtain the greatest degree of control over their information circulating on the Net.
Therefore, it was necessary to introduce a legal instrument that allows the person to regain privacy, the institution of the right to be forgotten. It is inserted into an increasingly complex framework in which the right to delete information does not occur in all countries of the world.
One of the main problems today is that data protection legislation is not applied all over the world, indeed, there are few countries that still provide an adequate level of protection of personal data.
The greatest contradiction is that the most famous online browsers and social networks are born in USA, where there is no recognition of the right to be forgotten since it is considered inconsistent with all the rights contained in the First Amendment and with the freedom of expression. On the contrary, the European Union (EU) has safeguarded the protection of personal data with the Regulation (EU) 2016/679 for Data Protection or GDPR (General Data Protection Regulation) which determines the guidelines to be adopted regarding Protection of Individuals with regard to Data Processing and the free movement of such data.
In any case, although there is no law expressly dedicated to the right to be forgotten in US legislation, it is still possible to find some legislative references, as well as some sentences. Some of the most famous ones will be analyzed in the following paper in order to understand whether there are similar solutions to the right to be forgotten in USA or not.
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