Riassunto analitico
Nella società dell'informazione nella quale viviamo è necessario prendere coscienza del ruolo svolto dalla tecnologia e dai mass media: la comunicazione è una parte fondamentale del nostro vivere quotidiano, ma quanto capiamo davvero di ciò che ci accade intorno? Quanto siamo consapevoli dell'influenza che i media hanno su di noi e che noi stessi abbiamo sui media e sulle loro scelte organizzative? Molti studiosi hanno cercato di analizzare questi fenomeni fin dalla nascita dei mass media, dalla stampa, alla televisione, arrivando fino a internet ed elaborando moltissime teorie sugli effetti prodotti dai media nel pubblico, teorie tra le quali troviamo la teoria dell’agenda setting, focus di questo lavoro. Secondo la teoria i media definiscono l’agenda del pubblico, senza dire loro cosa pensare, ma fornendo loro i temi attorno ai quali discutere. Questa teoria ha saputo stare al passo con i tempi, adattandosi all’evoluzione tecnologica degli ultimi anni e consentendo ai nuovi media digitali, in primis la rete, la creazione di contenuti personalizzati, attraverso l’utilizzo di appositi filtri. È passata dal rivolgersi a un pubblico di massa al singolo individuo, personalizzando ogni sua ricerca, definendo la sua E-genda quotidiana. Oggi la rete ci conosce meglio di quanto noi conosciamo noi stessi, siamo dentro a una bolla, sempre più definita e isolata dal resto del mondo e lo schermo del pc diventa così uno specchio, che riflette gli interessi di ognuno, conferma le opinioni e offre all’utente ciò che desidera. L’utente si sente gratificato. Ma dietro a questa gratificazione virtuale c’è un inganno: ciò che sembra fatto “su misura” per l’utente, in realtà si trasforma pian piano in una gabbia.
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