Riassunto analitico
Al giorno d’oggi, la sfida più ardua per le imprese che offrono prodotti personalizzati e ad alta varietà è senza dubbio collegare le specifiche richieste dal cliente con le attività produttive; questo perché il linguaggio aziendale è ricco di termini tecnici e specifici mentre il consumatore spesso esprime le sue necessità attraverso il gergo comune. Lo strumento più utilizzato che facilita questo passaggio è il configuratore di prodotto, applicazione che aiuta l’azienda a comunicare con l’acquirente sullo stesso piano semantico in termini di caratteristiche e funzionalità del prodotto. Ciò che si ottiene è un dialogo fluido ed efficace che dà il vantaggio competitivo alle imprese di catturare l’attenzione del cliente conferendo un orientamento alla sua decisione d’acquisto, processo che risulta indubbiamente più semplice. L’implementazione di questo strumento non è sempre facile e spesso sono necessari anni per metterla a punto in quanto deve essere una soluzione pennellata all’azienda, dovendo racchiudere al suo interno l’intera conoscenza sul prodotto che si vuole configurare.
Ciò che è fondamentale per i manager o per chi si occupa di scegliere il software di configurazione e di gestire la sua implementazione, è una linea chiara di quali siano le conseguenze delle scelte prese in una fase rispetto alle successive, questo è uno degli argomenti che la letteratura ha trattato ma ancora non a pieno e per il quale necessita di supporto e di attenzioni.
Questo lavoro di tesi mostra lo sforzo compiuto per implementare un configuratore di prodotto in un’azienda manifatturiera, sottolineando le differenze di operatività ottenute dopo l’avviamento. Successivamente, attraverso una ricerca bibliografica, sono stati individuati e analizzati i fattori che risultano decisivi nelle principali fasi dei progetti di configurazione. Questi parametri, a seguito di un’indagine su un gruppo di aziende sono stati studiati e relazionati individuando situazioni di criticità o di tendenza e dimostrando infine, attraverso una matrice correlazionale, come una visione olistica del processo sia preferibile ad una procedurale.
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