Riassunto analitico
Questo mio lavoro di tesi è nato dall’idea di ricercare un metodo alternativo e innovativo, ma allo stesso momento avesse basi scientifiche su cui appoggiarsi, che potesse essere un valido strumento a disposizione delle imprese, operanti in qualsiasi settore, per affrontare nel miglior modo possibile l’affollamento competitivo del mercato odierno: il marketing esperienziale. Nel primo capitolo ho cercato di descrivere le caratteristiche e l’evoluzione, nel tempo, di colui che acquista e consuma ed è diventato un consum-attore ,in quanto co-genera valore insieme all’impresa che a sua volte lo trasferisce nei propri prodotti che rilascia sul mercato. Fatto questo nel secondo capitolo, mi sono apprestato a descrivere la sua controparte o meglio cooperante, l’impresa, la quale attraverso la marca che riveste i propri prodotti/servizi cerca di instaurare un rapporto fiduciario e di affezione col consumatore che a sua volta ne diviene cliente (si spera soddisfatto).
Nel terzo capitolo ho introdotto e descritto lo strumento per avvalorare questa relazione impresa - cliente, il marketing esperienziale ,e ho cercato puntualmente di metterlo a confronto col marketing tradizionale e trovandone le differenze qualitative e di maggior spicco. Nel capitolo successivo, il quarto, ho voluto dare spazio all’aspetto che contraddistingue l’uomo: le emozioni. Le imprese se vogliono distinguersi ed essere efficaci nel proprio operato devono arrivare per prime al cuore del consumatore rispetto ai più agguerriti concorrenti per poi sedimentarsi nella mente ( la tanto desiderata top of mind).Le imprese devono studiare, nel vero senso della parola, il consumatore, deve conoscere cosa prova, come si comporta durante il processo che lo porterà alla scelta ed infine all’acquisto del prodotto: più l’impresa conoscerà la natura emotiva e comportamentale più sarà in grado di influenzarne il processo di scelta e acquisto: per questo il marketing ha dovuto incontrare il sapere accumulato dalle neuroscienze e farne tesoro e applicarlo nelle strategie commerciali( l’uso di colori, profumi e materiali). Nell’ultimo capitolo, partendo dal rimarcare l’importanza di avere clienti soddisfatti anche dopo aver effettuato l’acquisto, ho descritto il fenomeno della nascita di vere e proprie tribù attorno al marchio, le quali possono essere la vera fonte di sviluppo, credibilità di successo dalla quale l’impresa può attingere e, in alcuni casi ,ripartire.Nella seconda sezione dell’elaborato ho inserito il caso della drive experience (esaminandone le homepage dedicate) di due grandi marchi top-lebel come Bmw e Mercedes come attività dove è possibile applicare i principi del marketing esperienziale.
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