Riassunto analitico
Il dolore è stato definito dalla IASP, International Association for the Study of Pain (1979), come “un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata ad un danno tissutale reale o potenziale o comunque descritta come tale”. Questa definizione sottolinea la soggettività del dolore stesso, che non è perciò una fedele immagine dello stimolo, ed anzi, in alcuni casi può essere presente anche in assenza di uno stimolo fisico: in questi casi si parla di dolore clinico, o cronico. Il dolore cronico è uno dei maggiori problemi di salute del mondo occidentale in quanto affligge all’incirca il 19% della popolazione. Le sindromi da dolore cronico sono caratterizzate da allodinia, iperalgesia e sensibilizzazione centrale, che consiste in una esagerata risposta del sistema nervoso centrale agli stimoli. Le possibilità di trattamento farmacologico sono limitate e spesso inefficaci. La sindrome fibromialgica o fibromialgia (FM), è una sindrome dolorosa cronica caratterizzata da un diffuso dolore muscolo scheletrico, affaticamento e allodinia a livello di 18 punti specifici (“tender point”); colpisce prevalentemente il sesso femminile. La causa non è nota, ma probabilmente risiede in un’alterata elaborazione a livello centrale del dolore. Per la sua natura cronica e per la generale scarsa efficacia dei trattamenti a disposizione questa sindrome ha alti costi umani, sociali ed anche economici a carico del sistema sanitario. Lo scopo del nostro lavoro è stato quello di valutare la morfologia cerebrale di pazienti fibromialgiche, confrontandola con quella di un gruppo controllo costituito da volontarie sane di pari età e scolarità. Data la forte prevalenza della FM nelle donne abbiamo preso in considerazione per il nostro studio solo donne, di età compresa tra i 18 e i 60 anni. Le pazienti avevano avuto in precedenza una diagnosi di FM da parte di un reumatologo, mentre i controlli non erano affetti da nessun tipo di dolore cronico. In una prima fase (“screening”), pazienti e controlli hanno risposto ad una serie di questionari su caratteristiche di personalità; le pazienti hanno inoltre risposto anche a vari questionari sulle caratteristiche del loro dolore. Nella successiva fase (“neuroimmagini”) sono state acquisite immagini strutturali cerebrali ad alta risoluzione (T1) utilizzando tecniche di imaging di risonanza magnetica (MRI). Si è proceduto con un’analisi di spessore corticale (o “cortical thickness”), mediante il software Freesurfer, per valutare la variazione dello spessore corticale nelle pazienti FM rispetto al gruppo controllo. I dati morfologici sono anche stati analizzati in funzione delle varie caratteristiche misurate nella fase di screening, per valutare se alcune caratteristiche di personalità e/o del dolore potessero essere in grado di spiegare le variazioni di spessore corticale. Lo studio delle caratteristiche cerebrali in corso di FM è un importante passo per cercare di comprendere i meccanismi nervosi alla base dell’instaurarsi di questa forma di dolore cronico.
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