Riassunto analitico
Il carcinoma mammario (CM) è la prima neoplasia maligna per frequenza e mortalità nel sesso femminile. Nel 10-20% vi è un’amplificazione/overespressione del recettore del fattore di crescita epidermico umano-Human Epidermal Growth Factor Receptor 2 (HER2), che determina aumentata proliferazione e sopravvivenza cellulare, conferendo maggiore aggressività. L’introduzione di terapie a bersaglio molecolare, in grado di bloccare il recettore di HER2, come il trastuzumab, ha rivoluzionato la storia naturale dei CM HER2-positivi. La determinazione dello stato di HER2 può avvenire mediante analisi immunoistochimica (IIC), che valuta l’overespressione della proteina, o mediante ibridazione in situ a fluorescenza (FISH), che valuta l’amplificazione genica. La valutazione HER2-IIC prevede 4 score: 3+ (positivo/overespresso), 2+ (equivoco, necessita FISH per decidere positivo/negativo), 1+ e 0 (negativi). La valutazione HER2-FISH comprende 5 gruppi diagnostici: 1 (positivo/amplificato); 2 (monosomico), 3 (polisomico), 4 (equivoco), 5 (negativo/non amplificato). Per i gruppi 2, 3 e 4 è necessaria una seconda lettura in cieco per dirimere la positività/negatività di HER2. Negli ultimi anni sono stati realizzati farmaci anticorpo-coniugati (antibody-drug conjugates, ADC) che hanno la capacità di utilizzare HER2 come tramite per internalizzare nelle cellule neoplastiche chemioterapici altamente citotossici. Recentemente si è osservata l’efficacia dell’ADC trastuzumab-deruxtecan (T-DXd) in pazienti HER2-negativi con basse espressioni del recettore (HER2-Low). È diventato quindi mandatoria l’IIC per suddividere i casi HER2-negativi nelle 3 sottocategorie di rilevanza clinica: HER2-null, HER2-Ultra Low, HER2-Low, rispettivamente con 0%, ≤10%, >10% di cellule tumorali debolmente positive. Questo studio si propone di confrontare le due metodiche ad oggi clinicamente validate per la valutazione dello stato di HER2, IIC e FISH, soprattutto per comprendere eventuali correlazioni tra i parametri dell’analisi FISH (Gene Copy Number-GCN, di HER2 e di CEP17 e la ratio HER2/CEP17) e le sottocategorie di HER2-negativi. Ulteriore obiettivo dello studio è la validazione della Digital PCR (d-PCR) come metodica ortogonale per la valutazione dello stato di amplificazione di HER2. A tale scopo, è stata analizzata una serie consecutiva di CM, fissati in formalina ed inclusi in paraffina, dal 01/01/2024 al 30/04/2024. Sono stati analizzati 297 campioni relativi a 274 pazienti. Lo stato di HER2 è stato valutato contemporaneamente e in cieco tramite IIC e FISH. Un sottogruppo di questi campioni è stato esaminato tramite d-PCR. I risultati HER2-IIC sono stati: 77,1% negativi, 11,1% equivoci (2+), 11,8% positivi (3+). L'analisi FISH è stata eseguita su 274/297 (92,3%) campioni, poiché in 23/297 (7,7%) non era effettuabile per scarsità di cellule neoplastiche o campione decalcificato. La concordanza IIC/FISH è risultata >99%, con solo 2 casi discordanti (0,7%). La distribuzione delle sottocategorie cliniche degli HER2-negativi è risultata: 59,7% HER2-Low, 18,0% HER2-Ultra Low, 22,3% HER2-Null. Tra i parametri FISH, solo HER2 GCN ha mostrato differenze statisticamente significative tra le sottocategorie cliniche, in assenza di cut-off affidabile, traslabile in pratica clinica. I risultati di d-PCR hanno dimostrato che è eseguibile anche nelle piccole biopsie e nei casi in cui la FISH non ha fornito risultati. Per ora è stato trovato un cut-off affidabile (specificità del 97,9% e sensibilità del 91,3%) solo per l’amplificazione di HER2.
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