Riassunto analitico
Superata la crisi economica di pochi anni fa con notevoli difficoltà, l’editoria italiana si trova oggi in bilico tra tradizione e innovazione, tra ripresa delle tradizionali operazioni di produzione, distribuzione e marketing del prodotto libro e la ricerca di metodologie e approcci innovativi. Essa deve dunque fronteggiare l’ennesima rivoluzione della propria struttura, origine di un cambiamento che porterà all’ingresso in una nuova fase editoriale. E’ probabile che una tale transizione possa avvenire in modo qualitativamente e quantitativamente efficace ed efficiente solamente se supportata da due fenomeni complementari e paralleli: la digitalizzazione e l’internazionalizzazione. In modo particolare, l’apertura delle frontiere editoriali italiane alla vendita dei diritti, alle traduzioni, alle coedizioni o acquisizione sull’estero - soprattutto quando tali pratiche risultano integrate da un conscio sfruttamento delle strutture e dei servizi tecnologici- è in grado di consentire la creazione di mercato più economicamente e culturalmente aperto. Non indifferente è inoltre il prestigio nazionale acquisibile tramite una promozione efficace del “Made in Italy” letterario. Obiettivo di questa tesi è stato valutare la consapevolezza dell’importanza di questa apertura internazionale nelle percezioni degli operatori del settore. Nello sviluppo del lavoro si è partiti da un’analisi della letteratura pre-esistente al riguardo, per poi proseguire affrontando i dati raccolti dalle voci istituzionali disponibili -quali Istat, AIE, Fiere del Libro e Giornale della Libreria- e infine approfondire un percorso di ricerca. Quest’ultimo si è sviluppato attraverso due tipi complementari di analisi: quantitativa, tramite questionari rapidi compilati da un campione di case editrici , e qualitativa, per mezzo di interviste approfondite a case studies selezionati. I nuovi dati sono poi stati confrontati e posti in relazione con le informazioni raccolte in precedenza, al fine di creare uno sguardo il più possibile completo e oggettivo sulla situazione attuale e sugli sviluppi auspicabili e prevedibili del settore editoriale. E’ stato così possibile evincere come la realtà editoriale si autodefinisca in un momento di passaggio e di come l’internazionalizzazione sia realmente vista come elemento centrale se non portante di tale fase. E’ inoltre emerso come ancora vi siano migliorie da effettuare nella sua gestione, soprattutto a livello di fondi stipulati e di concreto interessamento e assunzione di rischio da parte di pubblici e privati. Nonostante il latente pessimismo - eco della recente crisi- l’insieme dei dati raccolti conferma che la maggior parte delle case editrici è concorde nell’individuare nell’internazionalizzazione e nella digitalizzazione le risposte più efficaci ai problemi odierni. E’ necessario dunque sostenere in modo sempre più concreto tali attività, fornendo a tutti gli interessati strumenti e conoscenze per poter sviluppare concrete e coerenti politiche internazionali e globali di gestione editoriale e stimolando una rivalutazione del patrimonio effettivo e potenziale italiano. Questo sarà possibile solamente realizzando una ottima integrazione e un dialogo aperto e funzionante tra tutti gli organismi coinvolti nel settore culturale e letterario – dal singolo editore/autore/ agente alle istituzioni statali, europee, pubbliche e private- e con l’ausilio dei nuovi strumenti digitali.
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Abstract
Ever since the economic crisis that happened some years ago, the publishing sector is standing between tradition and innovation, between the preservation of old tested production activities and product marketing, and the research for new methodologies and approaches. The publishing sector has to therefore face another revolution in its structure, that it is probably going to mark the beginning of a new era in its history. In order to be quantitatively and qualitatively efficient, this transition has to be supported by two complementary and parallel actions: digitalization and internationalization.
In particular, the opening of Italian publishing to the purchase of rights, translations, co-editions or acquisitions abroad – namely when they are integrated with a conscious exploitation of structures and technological services- is the key for the creation of a more multicultural, multi-faced and global market. In addition, a good promotion of a literary Made in Italy might lead to a higher social status and economic advantage.
The aim of this dissertation is to evaluate whether Italian publishing is conscious of the importance of this international broadening. The work has started with a first analysis of the pre-existing literature on the topic, and then it has been developed with the study of the recent official data – coming from ISTAT, AIE, Giornale della Libreria and Bookfairs – and the final in-depth investigation of the specific research work. In this last part two types of analysis have been adopted: a quantitative one, using fast questionnaires collected from a range of editors, and a qualitative one, with the involvement of specific publishing case studies through interviews. These new data subsequently have been compared and related to the institutional ones, aiming at producing an overview as objective and analytic as possible on the actual condition and future perspectives of the publishing sector.
It has therefore been possible to infer how the editorial system sees itself living in a transitional period where internationalization is a central element in this particular moment. Even if it appears clear that there is still a lot of work to do, in particular concerning concrete investments and management practices by both public and private institutions, and nonetheless the latent pessimism due to the recent critic period, the majority of publishers agrees in individualizing internationalization and digitalization as the most valuable answers to nowadays problems.
It is then necessary to sustain these two activities in tangible ways, giving access to all the involved actors to instruments and knowledge that allow a development of concrete and coherent international and global politics of publishing management, and at the same time re-evaluating and empowering Italian potential and cultural recognition. This will only be possible if there are an open dialogue and a strong and virtuous collaboration between all the members of the cultural and publishing sector – from the single editor/ author/ agent to the public, private, European and Italian institutions – and with the help of the new digital tools.
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