Riassunto analitico
Adattare il lavoro all’uomo è la frase che K.F.H. Murrell, psicologo inglese, utilizzò, nel 1949, durante una conferenza ad Oxford, per supportare l’utilizzo del termine ergonomia e illustrare la teoria alla base dei suoi studi. Nella dinamica operativa del suo campo di indagine vennero coinvolti studiosi di vari discipline, fisiologi, ingegneri, medici, antropologi, per far confluire i loro contributi al fine di conoscere, tutelare, promuovere la sicurezza, il benessere e la salute della persona nell’interazione con l’ambiente di lavoro. Nel 1961 nasce l’Associazione Internazionale di Ergonomia (I.E.A.) e la Società Italiana di Ergonomia (S.I.E.), l’evoluzione delle conoscenze e la diversa considerazione della forza lavoro porteranno al proposito di adattare la macchina all’uomo e non il contrario. Prende piede l’idea che per progettare una qualsiasi macchina bisogna partire dalle caratteristiche del tipo di persona che deve utilizzarla. Tutto dovrebbe ruotare intorno all’uomo, alle sue caratteristiche, capacità fisiche e psichiche, le sue necessità e i suoi limiti: approccio human centered. L’elaborato propone lo sviluppo di una metodologia per la valutazione ergonomica di un macchinario come supporto a modifiche progettuali al fine di far avvicinare il mezzo, il più possibile all’ ottimizzazione ergonomica del veicolo. Gli strumenti offerti dalla tecnologia, in particolare il software Tecnomatix Jack, che consente di modellare e simulare la postura umana all'interno di un ambiente virtuale, utilizzando un manichino digitale e rappresentando con la massima precisione le caratteristiche fisiche dell'operatore reale, come ad esempio l'altezza, il peso, la larghezza delle spalle, la lunghezza delle braccia e delle gambe, e i database contenenti le caratteristiche anatomiche di diverse popolazioni, hanno permesso la creazione di un ambiente virtuale nel quale operatore e macchina a confronto hanno proliferato dati che incrociati tra di loro forniscono elementi di valutazione del benessere fisico del lavoratore e del confort generato dalle caratteristiche dello spazio virtuale in cui lo stesso si trova ad operare. Per validare il metodo e gli strumenti proposti è stato utilizzato un caso studio relativo alla trattrice Q80, specializzato prodotto dalla Goldoni Keestrack, azienda nota per la produzione di trattori specializzati, isodiametrici, trattrici con pianale e motocoltivatori, con sede a Migliarina di Carpi. La prima fase della metodologia consiste nella raccolta dei dati che illustrano la trattrice a livello della condizione dell’abitacolo, posizione dei comandi e interazione umana aderenti alle normative Stage IIIB. L’adeguamento alla regolamentazione Stage V porta poi alla considerazione delle nuova versione per la quale sono state riviste la consolle di comando, gli spazi, la disposizione delle leve del sollevatore, dei distributori e delle marce, posti sulla consolle destra per permettere movimenti fluidi e semplici; lo studio ergonomico servirà a verificare l’efficacia delle modifiche apportate. Nell’ultima fase l’incrocio e la considerazione dei dati raccolti hanno evidenziato quale grado di miglioramento hanno raggiunto le modifiche effettuate, nella proiezione di successivi cambiamenti, nuove ottimizzazioni della stessa macchina e sempre nella maggiore considerazione delle esigenze dell’uomo.
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