Riassunto analitico
Questa tesi intende presentare il teatro come strumento di rieducazione e di reinserimento nella società per il detenuto, dando prova che l’esperienza della detenzione può essere motivo di crescita e di rimedio ai propri errori commessi in passato. A dimostrazione di ciò, verranno forniti esempi pratici provenienti da diverse compagnie teatrali italiane e non. Nel primo capitolo vengono forniti dei cenni storici in merito a tale pratica svolta nelle carceri e anche la sua rappresentazione sul grande schermo. Nel secondo, si procede a fornire un modello di teatro carcere in Europa, in modo particolare in Spagna, attraverso il lavoro di Elena Cànovas e il gruppo Teatro Yeses. La decisione di dedicare un capitolo alla Spagna nasce dalla mia esperienza in Erasmus a Madrid e dal ruolo che ricopre lo spagnolo nel mio percorso universitario, in quanto prima lingua di studio. Il terzo capitolo è incentrato sulle esperienze di teatro carcere in Italia: prima fra tutti viene presentata la Compagnia della Fortezza di Armando Punzo, precursore dell’attività in questione. Successivamente, si illustra l’attività svolta nel carcere di Fermo, nelle Marche, in quanto mia regione d’origine. Inoltre, viene dato spazio all’Istituto penitenziario minorile “Cesare Beccaria” di Milano e al Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, un ente di riferimento per il Teatro Carcere, composto da sei soci (compagnie teatrali e associazioni), tra cui il "Teatro dei Venti" di Modena, protagonista del quarto capitolo di questa ricerca. Ho potuto fare esperienza personalmente del lavoro della compagnia, sia in carcere che in teatro, e la mia testimonianza viene riportata nel corso del capitolo. Infine, il quinto capitolo intende fornire una prova concreta dei risultati riscontrati in questa attività attraverso le testimonianze dei detenuti e del personale delle compagnie.
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