Riassunto analitico
Questo elaborato presenta il tema dell’apprendimento cooperativo o peer education, ovvero l’apprendimento tra pari, tentando di darne una definizione e sottolineandone le differenze con l’apprendimento classico. Il primo capitolo presenta la storia e la nascita di questo movimento educativo, citando le teorie di Piaget e di Vigotskij, che si legano al tema della peer education. Il primo autore sottolinea l’importanza del decentramento e del conflitto cognitivo come fonti della conoscenza, mentre il secondo spiega attraverso il concetto di zona di sviluppo prossimale, la possibilità del bambino di migliorare l’apprendimento grazie al supporto di un interlocutore. Nel capitolo vengono poi esposte le componenti fondamentali della peer education e per concludere gli effetti che questo apprendimento ha sulla comprensione, il ragionamento, la lettura, il problem solving e l’interazione. Il secondo capitolo ha lo scopo di illustrare le modalità di gestione e di preparazione degli alunni e della classe per il lavoro cooperativo. Per poter coordinare al meglio il lavoro cooperativo è importante la formazione dell’insegnante e degli alunni, in quanto per poter avere risultati positivi è utile avere le giuste conoscenze del metodo da padroneggiare. Inoltre è necessario far acquisire agli studenti le strategie e le competenze sociali, che aiutino a evitare l’insorgenza di problemi e favoriscano un clima di negoziazione, infatti nel gruppo possono comparire delle problematiche causate dalla presenza di differenze di status sociale o di status di abilità, che è necessario saper gestire. Nel terzo capitolo vengono esposte le modalità attraverso le quali applicare il cooperative learning, come: il learning togheter, che può essere presentato in modalità cooperativa, individualistica e competitiva e lo student team learning, che prevede diverse attività, tra cui possiamo citare il jigsaw, ovvero “gioco ad incastro”. Troviamo poi il gruop investigation, nel quale il gruppo deve trovare la soluzione ad un problema precedentemente assegnato dall’insegnante e per finire lo structural approach, che si basa sull’uso di strutture ed elementi. Nel quarto capitolo si collega l’apprendimento tra pari con lo sviluppo della metacognizione, ovvero la cognizione sulla cognizione. Questo è centrale nel cooperative learning, infatti lo studente che si trova a dover pianificare in gruppo un percorso di conoscenza, ha la possibilità di comprendere quali strategie vengono utilizzate per giungere all’obiettivo finale. Non si tratta di una regola da applicare a memoria, bensì della costruzione della propria conoscenza, la quale potrà essere poi utilizzata in altri contesti. Il capitolo si conclude presentando gli effetti che l’apprendimento cooperativo metacognitivo ha sulle abilità dello studente e la sua programmazione basata sull’educazione alla libertà e alla responsabilità. Il capitolo conclusivo presenta una ricerca effettuata in alcune scuole primarie, con lo scopo di verificare gli effetti dell’uso della LIM sull’apprendimento degli studenti. Dopo aver diviso gli alunni in gruppi sperimentali e di controllo sono state somministrate, ai primi una lezione sulla costituzione con il supporto della LIM, mentre ai secondi la medesima lezione con l’uso della lavagna tradizionale; per concludere si sono verificate le conoscenze dei bambini sul tema trattato. I dati raccolti evidenziano che non si possano riscontrare risultati statisticamente significativi, cioè non possiamo confermare che l’uso della LIM migliori le abilità degli studenti, ma nemmeno che la lezione tradizionale sia più efficace di quella con supporto tecnologico. Nonostante ciò è impossibile negare che i gruppi di controllo abbiano ottenuto punteggi mediamente migliori nelle risposte date.
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