Riassunto analitico
Questo lavoro di tesi ha come scopo quello di indagare e restituire le vicissitudini storiche e i vari e diversi interventi di recupero architettonico vissute e operati su alcuni importanti edifici di Reggio Emilia, divenuti ora sede stabile dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Primo tema di studio è la ormai ex Caserma Zucchi, oggi Palazzo Dossetti, sede del pro-rettorato dell’Unimore e del Dipartimento di Comunicazione ed Economia e di quello di Educazione e Scienze Umane. Costruito nel 1845, in un periodo di rivoluzione urbanistica che vede necessario l'abbattimento dell'antica cittadella fortificata, e la costruzione e l'adeguamento di diversi complessi di edifici, con destinazioni volte a coprire nuove moderne funzionalità cittadine. Uno di questi interventi è proprio la costruzione del Foro Boario, poi Caserma Zucchi, fortemente voluto dal duca Francesco IV, con l'intenzione di trasferirvi il mercato del bestiame, che fino a quel momento si teneva nel piazzale di S. Maria Maddalena. Esso venne convertito per necessità a caserma nel 1855. Destinazione inizialmente di carattere provvisorio, divenne ben presto definitiva, e nel 1887 si autorizzò la riduzione del Foro Boario e dell’area circostante a Caserma del 15^ Reggimento di Artiglieria. L'edifico mantenne la sua funzione militare fino al 1975, data dell'ufficiale atto di dismissione della caserma da parte dello Stato. Lo stabile successivamente riprende valenza di spazio per la comunità, divenendo collocazione per differenti servizi e progetti, fino a diventare sede dell' Università di Reggio Emilia. I lavori, terminati nel 2005, hanno poi trasformato questo edificio in una prestigiosa sede universitaria, un ambiente moderno e funzionale, con ampi spazi ben disposti, luminosi ed efficaci.
Capitolo successivo illustra e racconta la storia e l'evoluzione architettonica del grande complesso di edifici del San Lazzaro, ex Ospedale, poi manicomio, centro di riabilitazione per persone affette da disturbi psichici e infine Campus Universitario; distribuito e articolato su diversi padiglioni, oggi sede delle Facoltà di Medicina e Chirurgia, Dipartimento di Scienze della Vita e di Scienze e Metodi dell’Ingegneria. Prima testimonianza dell'esistenza di tale struttura risale al 1176, come rifugio per lebbrosi, divenne poi ufficialmente un istituto psichiatrico nel 1827. L'ospedale cambia ed evolve sotto la mano dei diversi direttori, ed è teatro di cambiamenti anche culturali, e dei diversi approcci alla cura delle malattie mentali, anche a seguito della legge Basaglia del 1978, fino al 1996, quando chiude definitivamente. I lavori di ristrutturazione e trasformazione a sede universitaria si collocano a partire dal 2000, fino al 2007 e interessano solo alcuni dei diversi edifici dell'ex istituto . Oggi il campus si trova in un vero e proprio parco e il patrimonio verde aggiunge un forte valore emozionale ai diversi spazi universitari.
Ultimo e più approfondito capitolo è quello dedicato alla storia delle Ex Officine Reggiane, eccellenza industriale italiana, poi enorme spazio urbano abbandonato, che ha ripreso vita e dato sede al Tecnopolo di Reggio Emilia, moderno progetto firmato dall'Architetto Andrea Oliva. Azienda italiana degli inizi del 900 per la produzione ferroviaria, divenne famosa negli anni 30 per la progettazione e produzione di aerei militari. Successivamente l’enorme area fu completamente abbandonata, fino all'intervento di recupero del 2007, che vede la costruzione del Tecnopolo, edificio scenografico e moderno spazio universitario.
La tesi ha lo scopo di evidenziare con questi esempi il valore profondo della riqualificazione architettonica, e del ridare vita a luoghi storici della memoria, affinchè divengano stabili sedi del presente e ancora luoghi del futuro.
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