Riassunto analitico
In questa tesi mi concentrerò sul code-switching motivato psicologicamente e affronterò le sue implicazioni per i processi mentali nei bambini bilingui e multilingui: nel primo capitolo fornirò una panoramica dell'ambiente multilingue e delle sue ragioni. Nel secondo capitolo descriverò le differenze tra il code-switching e il code-mixing e le loro applicazioni nei processi di acquisizione linguistica dei bambini. Nel terzo capitolo descriverò gli effetti del bilinguismo e del multilinguismo nei processi di acquisizione linguistica dei bambini e risponderò alle seguenti domande: 1. I bambini bilingui sono confusi? 2. Il bilinguismo rende più intelligenti i bambini? 3. È meglio che ogni persona parli una sola lingua con un figlio bilingue? 4. I genitori devono evitare di combinare le lingue insieme? 5. Prima è meglio? 6. I bambini bilingui hanno più probabilità di avere difficoltà linguistiche, ritardi o disturbi? 7. Il linguaggio dell'insegnamento nell'istruzione precoce contribuisce all'adeguamento psicosociale dei bambini? 8. Quanto presto, quanto tempo e quanto intensa l'istruzione in L1 deve essere per stabilire un fondamento per il conseguimento accademico e per imparare una lingua aggiuntiva? 9. Quali sono le implicazioni di questi risultati per programmi sempre più popolari di immersione in lingua secondaria? 10. I bambini dotati di condizioni di sviluppo atipiche e di sfide per l'apprendimento acquisiscono più lingue? Mi sono concentrata in particolare sui seguenti temi: a) politiche multilingue nei settori di contatto europei: politica linguistica a livello di stato con particolare riguardo alle aree di confine, alle lingue minoritarie e regionali e alle lingue degli immigrati; b) lingue e identità: identità multiple all'interno della visione globale della cooperazione politica, sociale e culturale. Nuovi spazi per la lingua e l'identità; e (c) gestione della diversità linguistica al lavoro: l'economia globale e la dimensione locale dell'uso della lingua. Sebbene il code-switching non sia intenzionale da parte del soggetto bilingue, ci sono differenze tra gli utenti della lingua per quanto riguarda la frequenza di alternanza linguistica. Nell'ultima parte di questa tesi discuterò che questa variazione può essere spiegata con la consapevolezza linguistica dell’utente, quando entrano in gioco i concetti dei processi di monitoraggio e la consapevolezza metalinguistica.
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Abstract
In this dissertation I shall concentrate on psycho-linguistically motivated code-switching and address its implications for mental processes in bilingual and multilingual children: in the first chapter I will provide an overview of the multi-lingual environment and its reasons. In chapter two I will describe the differences between code-switching and code-mixing and their applications in children’s language acquisition processes. In chapter three I will describe the effects of bilingualism and multilingualism in children’s language acquisition processes and answer the questions of this thesis which are as follows:
1. Are bilingual children confused?
2. Does bilingualism make children smarter?
3. Is it best for each person to speak only one language with a bilingual child?
4. Should parents avoid mixing languages together?
5. Is earlier better?
6. Are bilingual children more likely to have language difficulties, delays, or disorders?
7. Does the language of instruction in early education contribute to children’s psychosocial adjustment?
8. How early, how long, and how intense does instruction in L1 need to be in order to establish a foundation for academic achievement and learning an additional language?
9. What are the implications of these findings for increasingly popular second language immersion programmes?
10. Can children with atypical developmental conditions and learning challenges acquire multiple languages?
The following themes were focussed upon in particular: (a) Multilingual policies in European contact areas: language policy at the level of state with special regards to border areas, minority and regional languages and languages of immigrants; (b) Languages and identities: Multiple identities within global vision of political, social and cultural cooperation. New spaces for language and identity; and (c) Managing language diversity at work: global economy and the local dimension of language use. Although psycho-linguistically conditioned code-switching, unlike pragmatically conditioned language alternation, is not intentional on the part of the speaker, there are differences between language users concerning the frequency of language alternation. I will argue in the last part of this dissertation that this variation can be explained by the language awareness of the speaker, at which point the concepts of monitoring processes and metalinguistic awareness come into play.
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