Riassunto analitico
Salvador Bartolozzi (Madrid, 6 aprile 1882 – Città del Messico, 9 luglio 1950) è stato uno scrittore ed illustratore spagnolo che, dopo aver mosso i primi passi tra la produzione di illustrazioni per lavori altrui e le creazioni di opere proprie, si afferma tanto nell’ambito letterario quanto in quello teatrale. La sua vita artistica, risultato anche di una fortunata serie di eventi, come la sua prematura collaborazione con la casa editrice di Madrid “Saturnino Calleja”, trova la sua culminazione con la pubblicazione del suo Pinocho, totalmente diverso da quella che era stata la traduzione del Pinocchio italiano ad opera di Rafael Calleja. Dal 1917 al 1928, quest’opera di articola in due serie, ma sfortunatamente non raggiunge mai il successo desiderato a causa dello scoppio della Guerra Civile spagnola, che costringe l’autore a scappare in Messico, facendo perdere ogni traccia di sé e della propria arte in Europa. Il suo Pinocho, dunque, conosciuto quasi esclusivamente dal pubblico ispanofono, trova in questo lavoro nuova vita, tentando il suo sbarco su un territorio finora inesplorato, quello della letteratura infantile italiana. Il suddetto lavoro si articolerà in tre capitoli, ognuno dei quali è caratterizzato da un diverso focus: nel primo capitolo, il lettore avrà modo di entrare a contatto col mondo della letteratura infantile, del suo ruolo nella storia e con le tecniche di traduzione della stessa, fino poi a giungere alla descrizione del Pinocchio di Carlo Collodi, modello da cui si è voluto ben distaccare Bartolozzi; nel secondo capitolo, il testo di concentrerà sull'autore spagnolo e sulle sue opere, con un'attenzione particolare al suo Pinocho, protagonista indiscusso di questa tesi; infine, nel terzo capitolo, si tenta di colmare l'assenza di quest'opera in Italia offrendo una proposta di traduzione dallo spagnolo all'italiano di uno dei tanti episodi che la compongono, alla quale viene aggiunta un'analisi delle scelte traduttive compiute.
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Abstract
Salvador Bartolozzi (Madrid, 6 de abril de 1882 - Ciudad de México, 9 de julio de 1950) fue un escritor e ilustrador español que, tras dar sus primeros pasos entre la realización de ilustraciones para obras ajenas y la creación de las suyas propias, se hizo un nombre tanto en el ámbito literario como en el teatral. Su vida artística, fruto también de una afortunada serie de acontecimientos, como su prematura colaboración con la editorial madrileña "Saturnino Calleja", culminó con la publicación de su Pinocho, totalmente diferente a la traducción del Pinocho italiano de Rafael Calleja. De 1917 a 1928, esta obra se dividió en dos series, pero desgraciadamente nunca alcanzó el éxito deseado debido al estallido de la Guerra Civil española, que obligó al autor a huir a México, haciéndole perder todo rastro de sí mismo y de su arte en Europa. Su Pinocho, por tanto, conocido casi exclusivamente por el público hispanohablante, encuentra en este trabajo una nueva vida, intentando desembarcar en un territorio hasta ahora inexplorado, el de la literatura infantil italiana.
Esta obra se divide en tres capítulos, cada uno de los cuales se caracteriza por un enfoque diferente: en el primer capítulo, el lector tendrá la oportunidad de entrar en contacto con el mundo de la literatura infantil, su papel en la historia y las técnicas de traducción de la misma, hasta llegar a la descripción del Pinocchio de Carlo Collodi, modelo del que Bartolozzi ha querido desprenderse; en el segundo capítulo, el texto se centrará en el autor español y en sus obras, con especial atención a su Pinocho, protagonista indiscutible de esta tesis; por último, en el tercer capítulo, se intenta suplir la ausencia de esta obra en Italia ofreciendo una propuesta de traducción del español al italiano de uno de los muchos episodios que la componen, a la que se añade un análisis de las elecciones de traducción realizadas.
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