Riassunto analitico
L’elaborato è di tipo compilativo ed è suddiviso in quattro capitoli. Il primo capitolo ci offre una lettura storica dei servizi per l’infanzia, mettendo in evidenzia quali sono le caratteristiche che li hanno contraddistinti nel tempo e come si è arrivati da scuole pensate come aiuto alle madri lavoratrici a scuole che mettono al centro del loro operato il bambino, visto non più come una vaso da riempire ma come un soggetto competente, dotato di diritti, in grado di divenire il protagonista all’interno della scuola. Inoltre, si pone l’attenzione anche ai cambiamenti che hanno caratterizzato nel tempo la figura dell’insegnante, inizialmente vista come “madre” che doveva fornire un servizio di cura e assistenza ai bambini, per poi arrivare a delinearsi come figura che necessità di formazione per rispondere ad ogni esigenza del bambino, sia per quanto riguarda l’aspetto della cura che per quanto riguarda gli apprendimenti. Il secondo capitolo tratta il tema del lavoro di gruppo, il cuore di questo elaborato, poiché ci offre una definizione dettagliata di come è composto un gruppo e della complessità di dinamiche esistenti al proprio interno, affrontando anche il tema dell’anti- gruppo e della resistenza al cambiamento, che hanno un forte impatto sull’operato del gruppo, poiché spesso ci si trova a non riuscire ad uscire da queste situazioni e a non riuscire a raggiungere gli obiettivi che porterebbero al raggiungimento di una scuola che offre un servizio di qualità. Infine, questo capitolo può essere un buon contributo per i coordinatori pedagogici poiché sono descritte varie tecniche e metodologie di conduzione dei gruppi di lavoro. Nel terzo capitolo viene approfondito il ruolo e l’importanza della figura dell’educatore/insegnante vista come una professionalità in continuo divenire, che deve essere adeguatamente formata per riuscire a svolgere in maniera efficiente il proprio lavoro. Inoltre si pone attenzione all’atteggiamento riflessivo che deve caratterizzare il modo di operare dell’educatore/insegnante, che non può lasciare che i comportamenti che mette in atto all’interno dei nidi e delle scuole siano lasciati al caso, poiché un modo di operare riflessivo e consapevole è un buon punto di partenza per arrivare a fornire un servizio di qualità rivolto a tutti i soggetti che si trovano ad abitare quel determinato contesto, bambini, genitori e gli stessi educatori/insegnanti. Nel quarto e ultimo capitolo si approfondisce il ruolo del coordinatore pedagogico. La figura del coordinatore pedagogico è una figura “giovane”, che ancora oggi, in Italia, sta prendendo forma, poiché non è supportata da una legge. In questo capitolo verranno approfondite le mansioni del coordinatore pedagogico all’interno dei servizi per l’infanzia e la sua figura viene associata a quella del leader del gruppo, che può fornire sia un contributo dall’interno ma che può anche trovarsi a svolgere il compito di mediatore esterno, una sorta di occhio imparziale, che guida il gruppo dall’esterno, cercando di fornire una lettura, scevra da giudizi, che possa aiutare il gruppo di lavoro ad uscire da situazioni di stallo o addirittura ostacolanti il lavoro di gruppo.
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