Riassunto analitico
Per far fronte agli effetti negativi che una piena o un’esondazione possono arrecare al territorio circostante il corpo idrico interessato, è possibile realizzare delle casse di espansione. Tali opere idrauliche immagazzinano temporaneamente parte del volume dell’onda di piena per mitigarne gli effetti distruttivi. Nel 1981 iniziarono i lavori che hanno portato il fiume Panaro ad essere uno dei primi fiumi in Italia dotati di casse di espansione per salvaguardare i comuni di valle lungo il corso d’acqua, e da allora viene tenuto in costante monitoraggio dall’AIPO (Agenzia interregionale per il fiume Po) e da collaboratori esterni mentre è ancora in attesa del collaudo funzionale. Lo studio della filtrazione negli argini di contenimento è necessario per poter studiare gli effetti che una forzante idraulica avrebbe sull’opera, e a tal scopo è utile, se non indispensabile, la creazione di modelli numerici degli argini tramite l’utilizzo di software di calcolo. Lo scopo di questo elaborato è la calibrazione di modelli numerici bidimensionali precedentemente realizzati con il software FeFlow 6.2. Su tali modelli sono già state effettuate simulazioni con forzanti idrauliche teoriche e non reali, pertanto per la loro calibrazione è stato necessario condurre simulazioni con dati reali (forniti dai piezometri installati lungo le arginature) relativi alla piena del Panaro del dicembre 2017. I risultati prodotti dalle simulazioni sono poi stati confrontati ai dati reali relativi alla fine della piena. Il presente elaborato è suddiviso in una prima parte di presentazione del territorio oggetto di studio e dei modelli numerici ad esso relativi, e una seconda parte di calibrazione dei modelli e conclusioni tratte dai risultati ottenuti.
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