Riassunto analitico
Questa tesi si pone l’obbiettivo di seguire e illustrare la fase di industrializzazione di un telaio di alta gamma in alluminio, in particolare il modello F167 RHT (12 Cilindri Spider), approfondendo gli aspetti fondamentali e andando anche ad esaminare le basi tecniche necessarie per la sua realizzazione.
Negli ultimi decenni la tecnologia che ruota attorno alla produzione di autoveicoli ha subìto una continua evoluzione e una ricerca continua dell’efficienza; proprio per questo, soprattutto per automobili sportive, la riduzione del peso è diventato un aspetto fondamentale. A questo proposito, si è reso necessario l’impiego di materiali più leggeri ma che al tempo stesso potessero garantire proprietà simili all’acciaio, nel nostro caso le leghe di alluminio. Negli ultimi decenni questo materiale è stato sempre più utilizzato, grazie alla densità ridotta (circa un terzo di quella dell’acciaio) e alle notevoli caratteristiche meccaniche, permettendo alle case automobilistiche di ridurre i consumi e mantenere pressoché invariata la sicurezza dell’abitacolo. Tuttavia esistono ancora alcune criticità legate a questo materiale, alcune delle quali possono sicuramente essere individuate nei costi elevati di produzione, nella continua sfida che rappresenta il reperire le materie prime e nella difficoltà di alcuni processi tecnologici come la saldatura.
Immerso in questo ambiente in continua evoluzione, fatto di continua ricerca al miglioramento e progressi tecnologici, si colloca l’azienda OMR Automotive presso la quale è stata svolta l’attività di tirocinio. Il fine di quest’ultima è stato quello di seguire l’industrializzazione e la seguente produzione di telai automobilistici saldati in alluminio, in particolare il telaio della F167 RHT appartenente alla Ferrari 12 Cilindri Spider. Questo modello è caratterizzato da una marcata logica “carry back”, ereditando molti componenti direttamente dalla versione Coupé, inoltre la stessa linea di saldatura è deputata anche alla coesistenza di un altro modello similare, cioè la F169 Spider (Ferrari Roma); per questo l’industrializzazione della linea è stata realizzata cercando di utilizzare il più possibile le fasi di saldatura già esistenti, in modo che i volumi e gli standard qualitativi fossero il più possibile comparabili con quelli già in essere.
Per i motivi appena descritti, la metodologia che ha guidato lo sviluppo e l’industrializzazione di questo nuovo prodotto è l’A.P.Q.P. (Advanced Product Quality Planning). Questo approccio analizza la fattibilità del progetto, prevede il rischio di fallimento del processo anticipando i problemi durante la fase di sviluppo e mira a garantire che tutti i requisiti del cliente siano soddisfatti e che il progetto sia conforme agli standard applicabili. Nel seguito della tesi, verranno per prima cosa introdotti i concetti fondamentali legati all’industrializzazione, presentando anche rapidamente le tecnologie con le quali ci si deve interfacciare in questo ambito, per poi soffermarci nella parte centrale sulle effettive misure e attività che sono state effettuate sulla specifica linea di produzione. Infine, verranno discussi i risultati ottenuti usufruendo degli strumenti a disposizione della figura del tecnologo e eventuali miglioramenti che si potranno apportare al fine di efficientare ulteriormente il processo, sia in termini di caratteristiche geometriche e assemblaggio dei prodotti che in termini di produzione. L’obiettivo, quindi, risulta essere quello di sfruttare l’inserimento di un nuovo prodotto per apportare migliorie alla linea produttiva sia in termini di flusso produttivo (riducendo i tempi ciclo delle varie fasi) che di qualità del prodotto, inteso come riduzione della quantità e frequenza di re work di saldature o giunzioni fredde, ottenimento e mantenimento di una geometria più precisa e ripetibile possibile.
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