Riassunto analitico
La tesi di dottorato tenta di fornire una panoramica circa le possibili soluzioni concernenti la correlazione attualmente sussistente tra la nozione di causalità tipica del mondo legale e la nozione di causalità di alcune scienze, come ad esempio l’epidemiologia, la tossicologia, le statistiche mediche, ecc. Esiste una pervasiva confusione e una dilatante incomprensione in materia di causalità, rispetto alla quale emerge ormai chiaramente l'esigenza di affidarsi a nuove tecniche e criteri di accertamento. In materie come, ad esempio, la responsabilità da prodotto, la responsabilità medica o la protezione dell’ambiente, si assiste infatti ad un allontanamento dal paradigma causale classico, per indirizzarsi verso accertamenti fattuali ancorati a fattori prognostici probabilistici o persino a meri rischi associati all'esecuzione di talune attività. In riferimento a tutti questi casi, in dottrina si è soliti parlare dell'incapacità del tradizionale sistema penale di gestire ed evitare efficacemente i fenomeni di danno attivati dal processo industriale e, in generale, dalla modernità. Questo, però, non dovrebbe costituire per i giudici un espediente per aggirare la concreta prova del nesso causale, per il tramite dell’adozione di “nude statistiche” o di “mere probabilità” come prova di ciò che è accaduto in un’occasione particolare. Al contrario, dovrebbe condurre gli stessi ad insistere nella ricerca, e conseguente utilizzo, di prove particolari e di accertamenti causali ex post basati su tali prove. Allo stesso tempo, il crescente richiamo ai reati di rischio o contro l’incolumità pubblica dovrebbe essere inteso come un'accettazione esplicita della difficoltà o dell'impossibilità di dimostrare quanto è accaduto su un piano concreto causale; ma, non anche il risultato dell’assenza di prove laddove si verifica effettivamente la prova di un nesso di rischio. Ciò nondimeno, è a partire dagli anni ’80 che in particolare le prove epidemiologiche hanno iniziato a svolgere un ruolo sempre più importante soprattutto in processi per esposizioni a sostanze tossiche (come rifiuti tossici, amianto, prodotti farmaceutici e radiazioni). In questa prospettiva, è bene però chiarire che se è vero che l'epidemiologia è in grado di stabilire relazioni causali all'interno della popolazione con lo stesso grado di affidabilità che la scienza medica tradizionale può garantire per la creazione di relazioni individuali etiologiche, è altrettanto vero che tale disciplina da sola non è sufficiente ad attribuire ad un agente patogeno un singolo evento morboso: non è infatti in grado di spiegare la causalità specifica e particolaristica, vale a dire l'assegnazione dei singoli eventi individuali. Data, quindi, la rilevanza e difficoltà degli argomenti trattati, si è reso indispensabile eseguire un'analisi approfondita delle posizioni attualmente assunte dalla dottrina e dalla giurisprudenza, non solo italiane, ma anche straniere.
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Abstract
The aim and objectives of the PhD thesis are to provide an overview regarding possible solutions concerning the correlation between the notion of typical causality of the legal world and the notion of causality of some sciences, such as, epidemiology, toxicology, medical statistics etc.
In a part of modern themes, there is a pervasive misunderstanding and a pervasive confusion on the ground of causality, respect to which by now it emerges clearly the requirement to rely on new modulations and criteria. In matter such as, for example, product liability, medical liability, or relating to environmental protection, there is a move away from the classic causal paradigm, in order to have factual reconstructions anchored in probabilistic prognostic factors or even consistent in the investigation of mere risks associated with the execution of some activities. In particular, the problematic nature of the causal issue is usually recognized when the probability of causation is low, with court adopting different views, depending on the type of situation, on whether liability nevertheless is appropriate. In this sense, in doctrine it is usual to talk about the inability of the traditional criminal system to manage and effectively prevent the phenomena of damage activated by the industrial process and in general by the modernity. At the same time, the increasing use of risk offences, of offences against public wealth, should be considered as an express acceptance of the special difficulties or impossibility of evidence of the "but for test", but not the outcome of that absence of evidence in the frame of causal offences, where the proof of the risk actually takes place of the evidence of causality.
However, beginning with the litigation of the early 1980s, epidemiological evidence has played an increasingly prominent role in helping the nation's courts deal with alleged causal connections between plaintiffs' diseases or other harm and exposure to specific noxious agents (such as toxic waste, asbestos, pharmaceuticals and radiation). In this view, if it is true that epidemiology is able to establish causal relationships within population with the same degree of reliability that the traditional medical science can guarantee to the establishment of etiological individual relationships, it may be equally true that this discipline alone is not enough to attribute to a pathogen agent a sin-gle morbid event: it is not able to explain the specific and particularistic causality, namely the allocation of individual events. Nevertheless, sometimes courts have used that science in reference to in-dividual damaging events.
Given, thus, the scope and relevance of the covered topics, it was essential to perform a thorough analysis and a comprehension of the positions taken by the doctrine and jurisprudence respect to causation, having an adequate response with other legal systems, according a correct distinction between the role of the tort law and the criminal law in such subjects.
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