Riassunto analitico
Il presente lavoro di tesi nasce dalla volontà di valorizzare uno scarto derivante dal processo di incenerimento dei rifiuti solidi urbani: le ceneri pesanti. Nel dettaglio, quelle utilizzate in tale studio, provengono da un impianto di termovalorizzazione spagnolo. Questo residuo composto principalmente da silicio, calcio e alluminio (molto simile alle rocce eruttive come basalti e graniti, ma con presenza di metalli pesanti) è risultato interessante poichè può essere utilizzato come materia prima per l’ottenimento di geopolimeri sostenibili, poichè tali materiali derivano dalla reazione tra polveri alluminosilicatiche e attivatori liquidi alcalini. L’elaborato si compone di due parti sperimentali:
-Studio e ottimizzazione di numerose formulazioni, a partire dalla reazione tra il nostro scarto e soluzioni commerciali di idrossido di sodio e silicato di sodio. Al raggiungimento di due formulazioni ben consolidate, esse sono state caratterizzate attraverso diverse analisi.
-Sintesi di nuove soluzioni di silicato sfruttando la reazione che avviene tra un sottoprodotto agroindustriale quale la cenere di lolla di riso e la soda caustica (utilizzata a diverse concentrazioni a seconda del metodo); questo per poter ottenere nuove soluzioni che dessero risultati comparabili a quelli ottenuti con il silicato commerciale. Esse sono state infatti inserite all’interno delle composizioni iniziali, fino al raggiungimento di geopolimeri che fossero confrontabili con i migliori ricavati nel primo stadio sperimentale. Infine anche questi ultimi sono stati sottoposti a caratterizzazione per valutare l’efficacia delle soluzioni sintetizzate in laboratorio.
Questo studio, sviluppato nell’ambito di una collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente (DIMA) di Modena e l’Università di Barcellona, vuole confermare la possibilità di poter valorizzare ceneri pesanti derivanti dal processo di incenerimento dei rifiuti urbani e la cenere di lolla derivante dal trattamento di lavorazione del riso, per l’ottenimento finale di materiali realizzati appunto a partire da materie prime recuperate e attraverso un processo che risulti il più possibile “environmental friendly”.
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