Riassunto analitico
La tesi é stata redatta durante il mio periodo di studio presso la Tischner European University (in polacco: Wyższa Szkoła Europejska) in Polonia, a Cracovia, grazie a una borsa Erasmus + per ricerca tesi. La vicinanza al luogo di interesse mi ha permesso di condurre ricerce piu´ dettagliate e di immergermi a pieno nella realta´ polacca che, sempre di piu´, guarda verso l´Unione Europea e riconosce ampiamente le sue istituzioni. Quando un paese riesce ad entrare nell’Unione Europea avvia automaticamente un processo di riforma che interessa la politica, le istituzioni, il mercato e la societa’. Il 2004 é l’anno che segna il destino dell’Unione Europea. Ben dieci Paesi, otto dei quali situati in Est e Nord Europa, si uniscono slla Comunita’. Un simile ampliamento é definito “Eastern Enlargement“ e risulta come il piu´ grande ampliamento dell’Unione. Questo ampliamento ingloba nell’Unione ben nove nuove lingue e piu´ di ottanta milioni di cittadini. Tuttavia non é solo l´Unione Europea a cambiare. Anche i Paesi entranti, la maggior parte dei quali sono ex-satelliti dell’Unione Sovietica fino al 1989, subiscono cambiamenti. E i maggiori cambiamenti sono istituzionali (abbandono del nazionalismo, riforma delle costituzione secondo le direttive europee), economici (entrata nel mercato comune europeo, fondi e investimenti europei verso aree in difficolta´) e linguistici (multilinguismo nell’ Unione Europea, diffusione dell’inglese a discapito del russo, nascita di giornali e marche commerciali in inglese). Grazie a ricerche specifiche e alla consultazione di documenti scientifici dedicati al tema, lo scopo della mia tesi é quello di dimostrare come tutti i Paesi dell’Est Europa che hanno partecipato all’ “Allargamento ad Est“ dell’ Unione Europea siano cambiati istituzionalmente, economicamente e linguisticamente per un periodo lungo quindici anni. All’inizio, l’analisi si concentra in maniera generale sui Paesi che hanno partecipato all’ “Eastern Enlargement“, per poi focalizzarsi sulla Polonia come caso specifico di studio. Ma perché la Polonia come caso specifico di studio nella mia tesi? La Polonia, insieme alle Repubbliche Baltiche, é uno degli esempi piu´ evidenti del successo di tali politiche europee dopo l´entrata nell´Unione. Infatti la Polonia é il Paese piu´ popolato e piu´ attivo economicamente nell´ Europa Centrale-Orientale. La borsa di Varsavia é un punto di riferimento nella zona. Senza sottolineare l´importanza geopolitica e storica della Polonia. Un Paese in forza crescita e pronto a giocare un ruolo centrale in Europa. Comunque sia, mi piacerebbe sottolineare che le ricerche sono dedicate principalmente ai cambiamenti a livello linguistico avvenuti dopo l´entrata nell’Unione Europea della Polonia, con particolare attenzione alle riforme dell’ inglese come seconda lingua nelle scuole polacche, alla nascita di media in inglese e all’importanza dell’inglese per i professionisti che operano nel mercato polacco. Le interviste fatte ai polacchi e inserite alla fine della tesi sono la testimonianza di una forte diffusione dell’inglese nell´Est Europa e di un graduale abbandono del russo, ormai rilegato a contesti marginali.
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Abstract
The dissertation was drafted during my stay at the “Tischner European University” (in Polish: Wyższa Szkoła Europejska) in Poland, in Kraków, thanks to an Erasmus + scholarship for thesis research. The proximity to such place allowed me to carry out more detailed researches and to fully focus on the Polish reality, which is increasingly oriented towards the European Union and fully recognizes its institutions. When a country gains access to the European Union it automatically starts a process of reformation that involves politics, institutions, the market and the society. 2004 is the year that seals the destiny of the European Union. Ten countries, eight of which located in Eastern and Northern Europe, joined the Community. Such an enlargement is defined “Eastern Enlargement” and, it turns out as the biggest enlargement of the Union. It incorporates nine new languages and more than 80 million citizens to the Union. However, not only the European Union changes. The accessing countries, most of them ex-Soviet Union satellites until 1989, undergo changes. The biggest changes are institutional (abandonment of nationalism, reformation of the constitution according to the European rules), economic (access to the European Common Market, funds and European investments in poor areas) and linguistic (multilingualism in the European Union, spread of the English language at the expense of Russian, spread of branding and newspapers in English). Thanks to specific researches and to the consultation of specific documents on the topic, the aim of my dissertation is that to show how all the Eastern Europe’s countries involved in the “Eastern Enlargement” of the European Union, have suffered institutional, economic and linguistic changes over a period of fifteen years. At first, the analysis focuses in general on the countries that participated to the “Eastern Enlargement”, and then it concentrates on Poland as a specific case-study. But why is Poland considered as a specific case-study in my dissertation? Poland, together with the Baltic Republics, is one of the best symbols of the success of such European policies after the accession to the European Union. Indeed, Poland is the most populous and economically active country in Central-Eastern Europe. The Warsaw Stock Exchange is a benchmark in the area. Besides, the geo-politic and historic importance of Poland should not be forgotten. Then Poland results as a country with a strongly growing economy, ready to play a central role in Europe. However, I would like to underline that the researches are mainly dedicated to the linguistic changes which took place in Poland after the accession to the European Union, with attention to the reformation of English as a second language in Polish school, to the spread of English media in Poland and to the importance of English for professionals that work on the Polish market. The surveys submitted to Poles, inserted at the end of my dissertation, are proof of a strong spread of English in Eastern Europe and a phasing-out of Russian, by now used just in marginal contexts.
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