Riassunto analitico
Introduzione Al giorno d’oggi, nell’industria ceramica, l’utilizzo di apposite stampanti digitali per l’applicazione di colori, immagini e decori sul supporto ceramico ha ormai preso il sopravvento sul tradizionale sistema a rulli. Con l’odierna tecnica è infatti possibile riprodurre qualsiasi tipo di immagine sulle piastrelle partendo da un file digitale. L’utilizzo di materiale di scarto proveniente dal processo produttivo è un aspetto fondamentale in quanto, oltre ad essere previsto dalle normative di settore, consente alle aziende di diminuire i costi delle materie prime e di smaltimento dei rifiuti. Obiettivi Il presente lavoro di tesi ha lo scopo di riprodurre fedelmente mediante stampa digitale su supporto ceramico 6 marmette del 1800 che in passato venivano invece realizzate a mano. In un secondo momento si è provveduto a cambiarne i colori cercando di attualizzarli allo stile e alle tendenze moderne. Entrambe le soluzioni di colore previste per le marmette sono state applicate su supporti ceramici costituiti da diverse tipologie di impasto: Bianco assoluto, B.B, B.A.; per quest’ultimo in particolare sono state utilizzate anche le soluzioni che prevedono l’utilizzo di scarti di produzione (20%, 35%, 65%). Si sono poi andati a valutare le variazioni di colore (∆E) con il metodo Lab tra i diversi casi in seguito alla cottura. Materiali e metodi In seguito all’acquisizione delle immagini relative alle marmette si è proseguito con la loro modifica e regolazione dei colori mediante il programma Adobe Photoshop CC 2018. Sono poi state prelevate dal ciclo produttivo le piastrelle di interesse per la realizzazione delle prove e vi sono state applicate le immagine digitali mediante una stampante digitale ceramica. Si è proseguito con la misurazione dei colori col metodo Lab nei diversi casi con l’ausilio di uno spettrofotometro. Risultati Tra le 3 diverse basi è emerso mediante analisi con spettrofotometro che la più chiara risulta essere il Bianco assoluto, seguito da B.B. e B.A. E’ stato ricavato da prove sperimentali che la variazione media di ∆E rispetto all’impasto non contenente scarti (B.A.) risulta di: 4,210 nel caso del 20% di scarti, 6,395 nel caso del 35%, 9,310 nel caso del 65% di scarti. Conclusioni Dai risultati ottenuti si evince come l’impiego crescente di materiale di scarto all’interno dell’impasto di B.A. provochi una tendenza allo sviluppo di colori più scuri nel prodotto finito. Questa variazione non è lineare, per cui risulta fondamentale eseguire una serie di prove prima di iniziare una campagna di produzione, in modo da rendersi conto se la colorazione ottenuta nel prodotto finale è idonea o meno all’impiego ed eventualmente modificare la % di scarti o le impostazioni dell’immagine digitale prima della stampa.
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