Riassunto analitico
Il presente elaborato prende in considerazione un fenomeno emerso con forza negli ultimi anni, ma con radici molto più risalenti, che sta sollevando non pochi interrogativi giuridici sia sul piano della tutela dei consumatori, sia nel quadro dei rapporti concorrenziali tra imprese. Si tratta del "greenwashing", ossia di una tecnica di marketing fuorviante e disonesta, volta a promuovere un'immagine aziendale ecologica e sostenibile, con i vantaggi che ne derivano, senza che ciò corrisponda ad un impegno ambientale reale. La trattazione del tema si concentra sulle conseguenze giuridiche di questa pratica alla luce della nuova Direttiva Empowering (Direttiva UE 2024/825) e attraverso l'analisi dei principali istituti di tutela esperibili dai consumatori e dalle imprese concorrenti. A tal riguardo, vengono esaminate le discipline della concorrenza sleale, delle pratiche commerciali scorrette, della pubblicità ingannevole e dell'autodisciplina pubblicitaria, con uno sguardo alle soluzioni prospettate da altri ordinamenti europei, ponendo particolare attenzione sull'ordinamento spagnolo. Si prosegue con l'analisi di un'ulteriore prospettiva di tutela offerta dal codice penale tramite i principali istituti della truffa contrattuale e della frode in commercio, che, conseguentemente alle nuove introduzioni operate dalla Direttiva, troveranno una più vasta applicazione come strumenti di repressione e di contrasto, auspicabilmente, anche più efficaci.
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