Riassunto analitico
L’internazionalità del commercio svolge un ruolo fondamentale nell’economia di ogni Paese, ed è regolato da una molteplicità di fonti, tra cui normative interne ai singoli paesi, diritto privato internazionale europeo, dalla nuova lex mercatoria e dagli usi del commercio, Principi UNIDROIT ma soprattutto dalle convenzioni internazionali. Le convenzioni internazionali sono degli accordi multilaterali tra paesi in una determinata materia e, nell’ambito del diritto privato internazionale, ricordiamo le Conferenze dell’Aja del 1955 e del 1985 sulla vendita internazionale di beni. Ma la convenzione più importante del commercio internazionale, e quella che conta più paesi contraenti, è sicuramente la Convenzione di Vienna del 1980. Tale Convenzione si applica ai beni fisici che possono essere trasportati da un posto ad un altro, includendo soltanto le transazioni B2B e non le transazioni con i consumatori. Inoltre, si applica quando le parti hanno il loro place of business in paesi contraenti, o quando le leggi del commercio privato internazionali indicano l’applicazione della legge nazionale di uno paese in cui è in vigore la CISG. La Convenzione di Vienna, anche conosciuta come CISG, ha carattere dispositivo per cui le parti possono scegliere di escludere interamente o parzialmente la sua applicazione al momento della conclusione del contratto. In particolare, la tesi si sofferma sulla responsabilità del venditore in caso di beni non conformi, ma anche gli obblighi spettanti al venditore. Dunque, vengono analizzati in maniera approfondita tutti quegli articoli che trattano la definizione di conformità dei beni e come il venditore può porre rimedio a un difetto. I beni, infatti, sono da considerarsi difettosi se non rispettano la quantità, qualità, imballaggio convenuti nel contratto. Se le parti non decidono nello specifico, allora la CISG dispone degli standard minimi di qualità che i beni devono possedere, come l’idoneità al loro uso ordinario, un packaging adeguato al tipo di prodotto. Tuttavia, il venditore non è sempre responsabile dei difetti, soprattutto se il compratore ne era o sarebbe dovuto esserne consapevole al momento della conclusione del contratto. Se il compratore, dopo aver esaminato i beni, notifica entro un tempo ragionevole e in maniera dettagliata la presenza di un difetto, potrà far valere il suo diritto ai rimedi come richiedere la sostituzione o la riparazione del bene difettoso, la riduzione del prezzo, l’annullamento del contratto. Infine, la CISG viene messa in relazione con le leggi nazionali di alcuni paesi facenti parti dei due più importanti blocchi del commercio internazionale, ossia l’Italia, la Francia e la Germania a rappresentanza dell’Unione Europea, e gli Stati Uniti. Verranno spiegate le leggi relative al concetto di conformità e ai rimedi possibili, sottolineandone le somiglianze ma soprattutto le differenze con la Convenzione di Vienna del 1980.
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Abstract
International trade plays a fundamental role in the economy of each country, and is regulated by a variety of sources, including internal regulations of individual countries, European international private law, the new lex mercatoria and trade usages, UNIDROIT Principles, but above all by international conventions. International conventions are multilateral agreements between countries on a specific matter and, in the context of international private law, we recall the Hague Conferences of 1955 and 1985 on the international sale of goods. But the most important convention in international trade, and the one with the most contracting countries, is certainly the Vienna Convention of 1980. This Convention applies to physical goods that can be transported from one place to another, including only B2B transactions and not transactions with consumers. Furthermore, it applies when the parties have their place of business in contracting countries, or when the laws of international private trade lead to the application of the national law of a country in which the CISG is in force. The Vienna Convention, also known as CISG, has a dispositive nature, so the parties can choose to exclude its application entirely or partially at the time of the conclusion of the contract.
In particular, the thesis focuses on the liability of the seller in the case of non-conforming goods, but also the obligations incumbent on the seller. Therefore, all those articles that deal with the definition of conformity of the goods and how the seller can remedy a defect are analyzed in depth. In fact, the goods are to be considered defective if they do not comply with the quantity, quality, packaging agreed in the contract. If the parties do not decide specifically, then the CISG provides the minimum quality standards that the goods must possess, such as suitability for their ordinary use, packaging appropriate to the type of product. However, the seller is not always responsible for defects, especially if the buyer was or should have been aware of them at the time of the conclusion of the contract. If the buyer, after having examined the goods, notifies within a reasonable time and in a detailed manner the presence of a defect, he will be able to assert his right to remedies such as requesting the replacement or repair of the defective goods, a reduction in price, avoidance of the contract.
Finally, the CISG is put in relation with the national laws of some countries that are part of the two most important blocks of international trade, namely Italy, France and Germany representing the European Union, and the United States. The laws relating to the concept of conformity and possible remedies will be explained, highlighting the similarities but above all the differences with the Vienna Convention of 1980.
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