Riassunto analitico
Negli ultimi anni il mondo dell’educazione è stato testimone di innumerevoli e radicali trasformazioni, influenzate da tecnologie avanzate e nuovi approcci pedagogici. In particolar modo l’insegnamento del diritto e dell’economia ha visto nelle scuole superiori di secondo grado una significativa evoluzione. Questi cambiamenti hanno migliorato l’apprendimento degli studenti e allo stesso tempo stanno offrendo opportunità di formazione e carriera per i futuri laureati nell’ambito del settore educativo. L’uso di nuove metodologie didattiche sta giocando un ruolo centrale in questa rivoluzione. La didattica giuridica è arrivata in ritardo però nella sua elaborazione scientifica, questo perché nella storia della legislazione scolastica è stata sempre connessa alle discipline economiche; come disciplina erogata nelle Università ma anche come laboratorio chiamato a creare un punto di sintesi nel processo di definizione di un insieme di conoscenze condivise e fondamentali si pone l’obiettivo di offrire un contributo su due versi: da una parte all’interno delle Università, pone al centro il nesso tra apprendimento e conoscenza del diritto dall’altra ha il compito di formare i docenti delle scuole secondarie; per entrambi i profili coinvolti si pone la questione del formare le competenze richieste per agire nella società in funzione delle regole, del loro uso e della loro interpretazione, con l’acquisizione dei modelli di ragionamento pratico idonei a fronteggiare di società come quelle contemporanee sempre più pervase da un pluralismo di visioni del mondo Partendo dal concetto di “apprendimento”, che Lev Semenovic Vygotskij definisce come un processo che definisce un cambiamento qualitativo e strutturale dell’intelligenza, derivante sostanzialmente dall’assorbimento e dall’elaborazione di ciò che proviene all’individuo dall’ambiente che lo circonda (Vygotskij 2006) ; si evince come il focus debba spostarsi soprattutto sulla fase della comprensione piuttosto che sulla semplice memorizzazione, questo perché mentre la prima si basa su un processo di assimilazione delle informazioni che consente di riconoscere il significato, le relazioni e le implicazioni delle conoscenze apprese; la seconda è un mero processo mnemonico di informazioni, fatti, concetti senza necessariamente comprenderne il significato o il contesto. In questo quadro le scienze cognitive giocano un ruolo significativo sulla didattica giuridica, in quanto offrono spunti preziosi per migliorare l’apprendimento e l’insegnamento e forniscono informazioni su come gli studenti elaborano le informazioni.
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