Riassunto analitico
La globalizzazione e la rapida diffusione delle tecnologie digitali hanno trasformato in modo significativo la comunicazione attraverso i confini culturali e geografici. Nell’attuale mondo interconnesso, internet e le piattaforme digitali permettono alle aziende di operare tra continenti, facilitando scambi che un tempo sarebbero stati impensabili. L’inglese è emerso come lingua franca globale, specialmente in ambito aziendale, dove professionisti di background diversi si affidano alle e-mail come principale strumento per una comunicazione efficace. Tuttavia, le differenze interculturali negli stili di comunicazione spesso influenzano il modo in cui i messaggi vengono trasmessi e interpretati, incidendo sulla chiarezza, sullo sviluppo delle relazioni e, in ultima analisi, sui risultati aziendali. Questa tesi esplora la comunicazione interculturale analizzando le e-mail raccolte dalla casella di posta in entrata del Dipartimento Estero di Cerdomus, un’azienda di piastrelle ceramiche. Lo studio si concentra su tre distinti corpora, ciascuno contenente 100 e-mail, scritte rispettivamente da clienti israeliani, giapponesi e americani. Attraverso un’analisi manuale e l’utilizzo del software Sketch Engine, la ricerca esamina la struttura delle e-mail e gli stili di comunicazione, con particolare attenzione a come la formalità e la franchezza variano in base al contesto culturale del mittente in un ambiente aziendale professionale. L’analisi si focalizza sull’identificazione e quantificazione delle diverse "mosse" comunicative presenti in ciascuna e-mail, distinguendo tra mosse di inquadramento – come saluti, riferimenti a contatti precedenti, pre-chiusure e chiusure – e mosse di contenuto, in particolare le richieste. Una parte fondamentale dello studio esplora come le richieste siano trasmesse tra le diverse culture, classificandole in dirette, convenzionalmente indirette o non convenzionalmente indirette. Analizzando il modo in cui le richieste vengono realizzate, lo studio identifica modelli che riflettono le differenze culturali nella comunicazione via e-mail. I risultati di questa ricerca sono poi confrontati con quadri teorici interculturali consolidati, tra cui la teoria del contesto culturale di Hall, le dimensioni culturali di Hofstede e la mappa culturale di Meyer. Questi confronti teorici offrono una visione della misura in cui il background culturale influisce sulle strategie comunicative in ambito aziendale. Inoltre, è stato somministrato un questionario ai dipendenti del Dipartimento Estero di Cerdomus per raccogliere le loro percezioni delle differenze culturali nella comunicazione con i propri clienti israeliani, giapponesi e americani. Questi dati arricchiscono l'analisi delle e-mail, aggiungendo una prospettiva pratica ai risultati teorici. I risultati combinati offrono preziosi spunti per promuovere la competenza interculturale e ottimizzare le pratiche di comunicazione in ambienti aziendali globalizzati.
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Abstract
Globalization and the rapid spread of digital technologies have significantly transformed communication across cultural and geographic boundaries. In today’s interconnected world, the internet and digital platforms enable businesses to operate across continents, facilitating exchanges that would have once been unimaginable. English has emerged as a global Lingua Franca, especially in business settings, where professionals from diverse backgrounds rely on email as a primary tool for efficient communication. However, cross-cultural differences in communication styles often influence how messages are conveyed and interpreted, impacting clarity, relationship-building, and ultimately business outcomes. This thesis explores cross-cultural communication by analyzing emails collected from the in-box of the Overseas Department of Cerdomus, a ceramic tile company. The study focuses on three distinct corpora, each containing 100 emails, written respectively by Israeli, Japanese, and American customers. Through both manual analysis and the use of Sketch Engine software, the research examines email structures and communication styles, with particular attention to how formality and directness vary according to the cultural background of the writer within a professional business setting. The analysis centers on identifying and quantifying the various communicative "moves" within each email, distinguishing between framing moves—such as salutations, references to previous contact, pre-closings, and closings—and content moves, particularly requests. A key part of the study explores how requests are conveyed across cultures, categorizing them as direct, conventionally indirect, or unconventionally indirect. By analyzing the linguistic realizations of requests, the study identifies patterns that reflect cultural differences in email communication. The findings of this study are contextualized through comparisons with established cross-cultural frameworks, including Hall’s context theory, Hofstede’s cultural dimensions, and Meyer’s cultural map. These theoretical comparisons offer insight into the extent to which cultural backgrounds influence communication strategies in business emails. Furthermore, a survey was administered to employees in Cerdomus Overseas Department gathering their perceptions of cultural differences when communicating with Israeli, Japanese, and American clients. This data enriches the email analysis, adding a practical perspective to the theoretical findings. The combined results offer valuable insights for fostering intercultural competence and optimizing communication practices in globalized business environments.
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