Riassunto analitico
Il silenzio nella comunicazione rappresenta un elemento fondamentale spesso descritto riduttivamente come semplice assenza di parola. Tuttavia, a partire dalla seconda metà del Novecento, le discipline linguistiche hanno rivolto la loro attenzione a questo fenomeno, riconoscendone il ruolo importante e complesso nei processi comunicativi, con funzioni che variano a seconda del contesto e della cultura dei parlanti. Questa tesi esplora il modo in cui il silenzio è stato indagato nei diversi approcci in ambito linguistico e comunicativo. Il primo capitolo intende fornire un quadro complessivo della letteratura recente e delle principali teorie sviluppate per spiegare il fenomeno, il suo uso e le sue funzioni. Il secondo capitolo è dedicato interamente agli studi di Analisi della Conversazione, che ne hanno dimostrato l’importanza come risorsa interazionale. Il silenzio, infatti, influenza la dinamica della presa del turno, segnala la fine di un intervento e consente ai partecipanti di negoziare la continuità della comunicazione. L’attenzione ai dettagli della lingua parlata permette di identificare i ruoli e le funzioni che il silenzio assume nell’interazione sociale, le tipologie di silenzio e di descrivere come queste influenzino l’organizzazione del discorso nei momenti in cui ci sono interruzioni, fraintendimenti, correzioni. Infine, nel terzo capitolo, la ricerca affronta la dimensione interculturale del silenzio, mettendo in luce le similitudini e le differenze inerenti alla tolleranza del silenzio nelle varie culture, individualiste e collettiviste, caratterizzate dai parametri culturali stabiliti da Hofstede (1980). L’analisi cross-culturale mira a chiarire le implicazioni del silenzio nelle dinamiche comunicative globali e a promuovere una comprensione più profonda delle interazioni interculturali. Nell’appendice si riportano i risultati della ricerca degli studi più recenti dedicati all’indagine sul silenzio nella lingua italiana.
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Abstract
Silence in communication represents a fundamental element often reductively described as simply the absence of speech. However, since the second half of the twentieth century, linguistic disciplines have turned their attention to this phenomenon, recognizing its important and complex role in communicative processes, with functions that vary according to the context and culture of the speakers. This thesis explores how silence has been investigated in different approaches in linguistic and communicative fields. The first chapter aims to provide an overview of the recent literature and the main theories developed to explain the phenomenon, its use and functions. The second chapter is devoted entirely to studies of Conversation Analysis, which have demonstrated its importance as an interactional resource. Indeed, silence influences the dynamics of turn-taking, signals the end of an intervention and allows participants to negotiate the continuity of communication. Attention to the details of spoken language makes it possible to identify the roles and functions that silence assumes in social interaction, the types of silence, and to describe how these influence the organization of discourse at times when there are interruptions, misunderstandings, and corrections. Finally, in the third chapter, the research addresses the cross-cultural dimension of silence, highlighting the similarities and differences inherent in the tolerance of silence in various cultures, individualist and collectivist, characterized by the cultural parameters established by Hofstede (1980). The cross-cultural analysis aims to clarify the implications of silence in global communicative dynamics and to promote a deeper understanding of cross-cultural interactions. The appendix provides the research results of the most recent studies devoted to the investigation of silence in the Italian language.
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