Tipo di tesi |
Tesi di laurea magistrale |
Autore |
ANTONIANI, FEDERICA
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URN |
etd-09232018-220533 |
Titolo |
L'impatto delle regolamentazioni del lavoro sull'economia dell'Unione Europea |
Titolo in inglese |
The impact of occupational regulations on the European Union economy |
Struttura |
Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali |
Corso di studi |
LANGUAGES FOR COMMUNICATION IN INTERNATIONAL ENTERPRISES AND ORGANIZATIONS - LINGUE PER LA COMUNICAZIONE NELL'IMPRESA E NELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI |
Commissione |
Nome Commissario |
Qualifica |
BONIFATI GIOVANNI |
Primo relatore |
PIGHI FRANCESCO |
Correlatore |
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Parole chiave |
- deregulation
- eu economy
- professions
- regulations
- services
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Data inizio appello |
2018-10-17 |
Disponibilità |
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Data di rilascio | 2058-10-17 |
Riassunto analitico
Il mercato unico ha da sempre rappresentato uno degli obiettivi principali dell'Unione europea, in quanto garantirebbe ai suoi cittadini un insieme di libertà e benefici. Nonostante l’impegno costante della Commissione, il mercato dell'UE è ancora frammentato e questo è ancora più visibile per il mercato dei servizi. I servizi costituiscono il 70% del PIL dell'UE, rappresentando il settore economico chiave per la crescita. Tuttavia, i servizi, in particolare i servizi professionali, sono spesso ostacolati da regolamentazioni eccessive e da un'eterogeneità normativa tra gli Stati membri, causando impedimenti alla realizzazione di servizi transfrontalieri e di un mercato unico. Per far fronte a questi problemi, le istituzioni europee hanno attuato due direttive, sui servizi e sulle qualifiche professionali, che mirano a integrare ulteriormente il mercato unico dei servizi, favorendo la concorrenza e la crescita e facilitando il riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali. Questa tesi da un lato analizza il quadro legislativo dell'UE volto a facilitare e incoraggiare la prestazione transfrontaliera di servizi, dall'altro esamina il divario esistente tra l'ambito di applicazione delle direttive e lo stato dei servizi professionali. Pertanto, mostra gli ostacoli che i professionisti devono ancora affrontare quando si spostano oltre confine, a causa dell'esistenza di regolamentazioni che governano l’ingresso alla professione e la condotta dei lavoratori. A tale scopo, due esempi di professioni chiave, architetti e ingegneri, sono presentati per mostrare le difficoltà che tali professionisti devono affrontare per stabilirsi o fornire servizi temporanei o occasionali in un altro Stato membro. Infine, questo studio suggerisce la necessità di attuare riforme nel settore professionale per aumentare la produttività dell'UE, migliorare la mobilità del lavoro all'interno dell'UE, sostenere l'innovazione, promuovere l'occupazione e offrire una scelta di servizi più ampia agli utenti a prezzi inferiori. Pertanto, si raccomanda di seguire l'esempio di alcuni paesi dell'UE che hanno liberalizzato alcune professioni, ottenendo effetti positivi per l’economia a livello locale ed europeo.
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Abstract
One of the main goals of the European Union has always been the achievement of a single market as it would guarantee to its citizens a set of freedoms and benefits. However, besides the commitment of the Commission to foster its integration through the implementation of some directives, the EU market still appears to be fragmented. This is even more visible in the market for services.
Services account for 70% of the EU GDP, representing the key economic sector to grow. However, services - in particular professional services - are often hampered by heavy measures and regulatory heterogeneity among the Member States, making it complex for workers to provide cross-border services and to achieve a single market. To tackle these issues, EU institutions have implemented two directives, the Services Directive and the Professional Qualification Directive. They aim to further integrate the single market for services, by enhancing competition and growth and by facilitating the mutual recognition of professional qualifications.
This thesis on one hand analyses the EU legislative framework, aiming at facilitating and encouraging the cross-border provision of services and, on the other, the existent gap between the scope of the directives and the state of play of professional services. Therefore, it shows the obstacles that professionals still need to face when going cross-border, due to the existence of entry and conduct regulations. For this purpose, two examples of key professions – namely architects and engineers – are presented to show all the difficulties that they have to face when establishing or providing temporary or occasional services in another Member State.
Finally, this study suggests that smarter regulations are needed for the professional sector to increase EU productivity, enhance intra-EU labour mobility, support innovation, foster employment and provide greater choice for customers at lower prices. Hence, it recommends following the example of some EU countries that liberalised some professions, obtaining positive effects on their economy and contributing to the growth of the EU economy as a whole.
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