Riassunto analitico
La presente trattazione si situa all’interno di quel filone di ricerca che vede l’ utilizzo delle immagini in età prescolare come un ottimo strumento per esercitare le competenze cognitive che successivamente saranno impiegate nella comprensione dei testi scritti. In particolare, si concentra sulle caratteristiche delle immagini, che spesso condizionano fortemente le prestazioni dei bambini nei compiti di comprensione. Durante la ricerca di materiali adatti a stimolare i processi inferenziali, l’attenzione di chi scrive si è focalizzata sulle immagini mono-azione, cioè singole immagini statiche dal carattere naturalistico, in cui occorre riconoscere un evento principale che sta accadendo o che è appena accaduto; questa elaborazione di significato richiede una buona capacità di integrazione fra i diversi elementi e soprattutto costringe il lettore a tenere maggiormente conto del contesto in cui le azioni, fra loro interdipendenti, sono collocate. Si è cercato allora di redigere un catalogo di immagini mono-azione, con l’intento di completare una raccolta utile per la pratica didattica, che permettesse agli insegnanti di recuperare agevolmente immagini funzionali a un lavoro di lettura e comprensione. La conclusione a cui si è giunti è stata che questo tipo “ideale” di stimolo è difficilmente reperibile. Le immagini trovate presentano spesso un basso livello di complessità oppure sono pensate per stimolare prevalentemente inferenze elaborative, piuttosto che inferenze necessarie. Per dare un piccolo contributo che iniziasse a colmare questo divario fra la ricchezza della letteratura scientifica e la scarsità del materiale a disposizione della prassi educativa, si è pensato, quindi, di produrre tre immagini mono-azione che soddisfacessero i seguenti criteri: la chiarezza della composizione, la rappresentazione di un microevento, la costruzione di un contesto, la presenza di indicatori degli stati interni dei personaggi, la presenza di indizi di una dimensione temporale, un livello di complessità che stimolasse le competenze di problem solving. Le immagini create sono state successivamente testate in una sezione dei cinque anni della scuola dell’infanzia e in una classe prima della scuola primaria. Questa ricerca empirica ha seguito un approccio socio-costruttivista che si è basato sull’interosservazione e la discussione in piccolo gruppo per la costruzione dei significati e ha seguito la metodologia elaborata da Bertolini (2012) a partire dal modello dell’ intervento compensativo individualizzato di Lumbelli (1993; 1996; 2003; 2009). L’intervento non ha avuto solo un valore diagnostico relativo alle immagini, ma anche un valore formativo per il conduttore e per i bambini che hanno partecipato. La natura delle immagini e della metodologia utilizzata ha stimolato tutti i processi cognitivi alla base della comprensione dei testi (esplorativi, inferenziali e metacognitivi) e ha dato origine a diverse discussioni, in cui i bambini hanno dovuto argomentare le proprie opinioni. Al termine di questa ricerca si può ragionevolmente avanzare l’ipotesi che le immagini mono-azione con un livello di complessità allo stesso tempo accessibile e sfidante, possano rappresentare uno strumento di lavoro privilegiato per sviluppare le competenze di comprensione testuale e per favorire elementi di continuità fra scuola dell’infanzia e scuola primaria.
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